Riaprono i battenti del mercatino solidale delle volontarie dell’Istituto Oncologico Romagnolo, per un ultimo sprint di solidarietà in vista delle festività. Lidia, Francesca, Claudia, Rina e le altre instancabili donatrici di tempo di Ravenna aspettano tutti i ritardatari del Natale per un regalo diverso, che sottrae futuro ai tumori per donarlo ai pazienti: il ricavato andrà infatti interamente a sostenere i progetti di immunoterapia cellulare avanzata portati avanti dall’equipe del dott. Massimo Guidoboni presso l’IRST IRCCS di Meldola. Molto più di una speranza: una possibilità concreta per tante persone, come attestato dal Premio Nobel per la Medicina 2018 andato proprio ai due ricercatori che ne hanno scoperto i principali meccanismi.

Le volontarie riapriranno quindi il loro stand, colmo di idee regalo di pregevole fattura artigianale, già domani, sabato 15, presso il Centro Commerciale ESP, rimanendo a disposizione tutti i giorni fino a sabato 22 dicembre. Il mercatino osserverà orario continuato nel fine settimana dalle 10 alle 19, mentre durante i giorni feriali resterà chiuso esclusivamente dalle 13 alle 15.30 per una breve pausa. «È straordinario vedere l’impegno che ci mettono i nostri volontari – spiega il Direttore Generale IOR, Fabrizio Miserocchi – in un periodo come questo, in cui è così importante trascorrere del tempo in famiglia, loro non dimenticano la loro seconda famiglia: quella composta da chi soffre, da chi lotta contro il cancro. Sono tanti anni che l’attività del mercatino di Ravenna prosegue: si tratta oramai di una tradizione consolidata che tuttavia non va data per scontata. Lo IOR dimostra una volta di più una capacità di mobilitazione e di integrazione totale col territorio in cui si trova ad operare che non ha eguali in Italia. Non mi resta quindi che ringraziare di cuore chiunque donerà anche solo un’ora, durante queste festività, a presidiare il mercatino, per fare la differenza e contribuire nella maniera più determinante possibile ai progressi della ricerca scientifica in Romagna.»