Nella seduta di ieri il consiglio comunale ha approvato la delibera di “Modifica dell’articolo 2 – Principi fondamentali – e dell’articolo 3 bis – Conferimento delle cittadinanze onorarie – dello Statuto comunale”, legato alla più volte discussa cittadinanza onoraria a Benito Mussolini.

Hanno votato a favore 25 consiglieri (gruppi di maggioranza, CambieRà, gruppo Misto, Ravenna in Comune); contrari 2 (Gianfilippo Nicola Rolando della Lega nord e Alberto Ancarani di Forza Italia), 5 non hanno partecipato al voto (Samantha Gardin, Rosanna Biondi e Learco Vittorio Tavoni della Lega nord, Veronica Verlicchi de La Pigna, Alvaro Ancisi di Lista per Ravenna).

Il sindaco Michele de Pascale ha illustrato il contenuto della delibera:

«Per quanto riguarda l’articolo 2, la modifica è relativa alle istanze di accesso a spazi pubblici e a contributi, sussidi, sovvenzioni o patrocini per eventi o attività, che dovranno recare espressa dichiarazione circa il loro svolgimento nel pieno rispetto dei principi sanciti dalla Costituzione italiana, dalla convenzione internazionale sull’ eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale e della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.

All’ articolo 3 bis è stato invece aggiunto il comma 3 che, in merito alle cittadinanze onorarie, prevede che “Negli albi o elenchi dei cittadini onorari in qualsiasi forma costituiti o redatti non possono comparire coloro ai quali la cittadinanza sia stata conferita nel periodo del ventennio fascista e per meriti legati al fascismo».

Dopo l’esposizione del primo cittadino, si sono susseguiti gli interventi di molti consiglieri: Fabio Sbaraglia (Pd), Alberto Ancarani (Forza Italia), Daniele Perini (Ama Ravenna), Massimo Manzoli (Ravenna in Comune), Veronica Verlicchi (La Pigna), Emanuele Distaso (Sinistra per Ravenna), Chiara Francesconi (Pri), Samantha Gardin (Lega nord), Gianfilippo Nicola Rolando (Lega nord), Samantha Tardi (CambieRà), Marco Turchetti (Pd), Mariella Mantovani (Art. 1- Mdp), Rosanna Biondi (Lega nord), Marco Maiolini (gruppo Misto), Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna).

Il gruppo Pd ha affermato di ritenere il provvedimento di buon senso e caratterizzato da una valenza politica intesa non come lotta tra parti contrapposte, ma come affermazione di principi cardine della Costituzione.

Il gruppo Forza Italia ha sostenuto che l’argomento rievochi forme di “damnatio memoriae” tese a cancellare la storia e a negarne la funzione; si tratta di una strumentalizzazione della sinistra che cerca così di risolvere i problemi politici interni.

Il gruppo Ama Ravenna ha dichiarato di non essere stato inizialmente d’accordo ma di condividere il provvedimento soprattutto nel rispetto di tutti quei ragazzi che sono morti anche per la liberazione di una terra che non era la loro come, tra gli altri, i giovani canadesi.

Il gruppo Ravenna in Comune si è detto soddisfatto della soluzione adottata attraverso una formula valida, nel rispetto delle norme costituzionali, che affida alle associazioni, organismi, o altre formazioni che faranno richiesta di contributi o spazi pubblici, la dichiarazione di condivisione dei principi dettati da quelle stesse norme.

Il gruppo La Pigna ha affermato di essere d’accordo in linea di principio, ma di ritenere che si tratti, da parte del gruppo di maggioranza, di una strumentalizzazione per cercare di mantenere i consensi a sinistra.

Il gruppo Sinistra per Ravenna ha sostenuto che non si può minimizzare la recrudescenza di fenomeni di intolleranza e razzismo intesi a svuotare di contenuto i principi democratici e che su tali fenomeni bisogna mantenere alta l’attenzione.

Il gruppo Pri ha rimarcato che si tratta di un provvedimento istituzionale nel solco della nostra Costituzione e di una soluzione di buon senso, frutto di una lunga ma non inutile discussione.

Il gruppo Lega nord ha dichiarato di ritenere il provvedimento una perdita di tempo dal momento che i principi richiamati sono legge dello Stato. Tali considerazioni si sono tradotte nel voto contrario del consigliere Gianfilippo Nicola Rolando e nella mancata partecipazione al voto con estrazione del badge da parte di  Samantha Gardin, Rosanna Biondi e Learco Vittorio Tavoni).

Il gruppo CambieRà ha affermato di condividere le modifiche, considerate una misura di buon senso che avrebbe potuto essere adottata già da tempo, evitando le lungaggini della discussione.

Il gruppo Art. 1 Mdp ha sostenuto che con tali modifiche si aggiunge sostanza alla Costituzione e al nostro Ordinamento per cercare di contrastare le spinte fortemente razziste che caratterizzano l’attuale momento storico.

Il gruppo Misto ha sottolineato di non voler entrare nel merito di un periodo che la storia ha già condannato, di aver partecipato attivamente alla discussione sull’ argomento e di essere soddisfatto del risultato raggiunto.

Il gruppo Lista per Ravenna ha detto di contestare nel merito le modifiche ritenendole una forzatura in quanto non rientrano nel campo degli atti di indirizzo ma delle attività gestionali che i dirigenti dovrebbero risolvere in autonomia. Ha espresso il non voto con l’estrazione del badge.