In merito alle dichiarazioni del sindaco riguardanti l’ultimo dpcm, urge da parte della redazione una rettifica e una precisazione riguardante il titolo dell’articolo: «De Pascale: “Non è il momento delle proteste. Bisogna lavorare sugli aiuti”».

La protesta indicata nel nostro titolo non si riferisce alle proteste di piazza o ai sentimenti di sconforto delle persone o altro, ma esclusivamente alla riflessione del sindaco: «Non credo, e ci ho riflettuto a lungo, che in questo momento sia utile da parte di noi enti locali alternarci in un coro di “farei, si dovrebbe fare, io avrei fatto”. Non è quello che serve in questo momento né ciò che può aiutare». 

In merito alle azioni di protesta, il sindaco ha invece dichiarato, come correttamente riportato nell’articolo: “Non esistono attività essenziali e superflue, perché per ciascuno di noi il proprio lavoro è essenziale. Tutti i lavori hanno la medesima dignità e quindi non possiamo non essere solidali e non comprendere le ragioni anche della rabbia sociale e della disperazione di moltissimi nostri concittadini. Lo dico a tutti, anche a chi è convinto sia giustissimo chiudere. È importante comprendere il disagio e il dramma di chi si trova a veder colpita la propria attività. Stiamo parlando di settori che incidono drasticamente sulla nostra qualità della vita: l’offerta culturale, le realtà legate allo sport, al fitness, ma anche attività come quelle di ristorazione e i bar che sono parte della nostra socialità, del nostro stare insieme. Ripeto, non è una disquisizione sulla bontà della misura A o della misura B, ma è la comprensione che dobbiamo dare immediatamente aiuti fortissimi a queste categorie che sono allo stremo e anche capirne e comprenderne la rabbia sociale.”

E ancora “Dico anche, però, a chi protesta di stare attento a non venire strumentalizzato. La protesta è legittima, va garantita perché è uno degli elementi identitari di una democrazia, ma anche le contestazioni vanno fatte nel massimo del rispetto delle misure anticovid”.