La mobilitazione di un gruppo di cittadini contro il degrado di Porto Reno genera strumentalizzazioni politiche e non risposte da parte dell’Amministrazione comunale

Rappresento un gruppo di una cinquantina di cittadini residenti e proprietari di Casal Borsetti che continua a sperare in uno sviluppo del lido.

Tale sviluppo da anni era correlato alla realizzazione dell’ambizioso progetto di costruzione della Marina e della zona residenziale di Porto Reno, ideato nel 1993 dall’imprenditore altoatesino Alfred Gruber con il pieno appoggio dell’allora sindaco Pier Paolo D’Attorre e della sua amministrazione e avviato con la società Scariolanti srl.

Le attese mancate

Le unità abitative della zona residenziale sono state in gran parte vendute, ma il porto turistico realizzato nel 2007 non è mai decollato e dopo anni e anni di attese mancate, e soprattutto dopo che, nel 2015, la società Hig Capital di Miami, controllata dalla lombarda Gbh Immobiliare 2, si è aggiudicata per soli 5 milioni di euro una grande porzione del comparto di Porto Reno mediante asta fallimentare, è calato un offensivo silenzio sia da parte dell’amministrazione comunale, sia della società Gbh, sia del Consorzio Porto Reno Srl. 

Il dossier

Proprio in seguito a quest’ultime aspettative disattese e al progressivo degrado dell’area, decidiamo di raccogliere un dossier (in allegato) che ricostruisce tutta la storia di questo progetto per chiederne conto all’amministrazione. 

Per fare questo cerchiamo l’appoggio di un già precostituito Comitato Lidi Nord, presieduto da Massimo Fico, che si fa portavoce delle nostre istanze, in qualità di organismo di partecipazione del Comune di Ravenna e, che per riuscire a ottenere un’adeguata risonanza mediatica, porta il dossier in consiglio comunale attraverso la Lista per Ravenna, del quale è capogruppo Alvaro Ancisi.

No a strumentalizzazioni politiche

Colpisce che, in totale contraddizione rispetto agli obiettivi che hanno ispirato la nostra mobilitazione, i punti sollevati dal dossier, anziché stimolare risposte agli interrogativi dei cittadini da parte dell’amministrazione comunale, dei gruppi consiliari e delle succitate società coinvolte siano stati dagli stessi definiti “finti civismi” e “polemiche volte a speculare su problematiche serie e concrete e a danneggiare l’immagine dei nostri lidi”!

Preciso pertanto a nome del gruppo che non accettiamo di essere al centro di strumentalizzazioni politiche di qualsiasi gruppo o lista politica, ma ribadiamo con forza l’esigenza che l’attuale amministrazione e la Giunta comunale facciano chiarezza sulle sorti del Lido.

Chiediamo inoltre un confronto diretto con gli uffici comunali preposti per essere edotti sui contenuti delle convenzioni stipulate dall’amministrazione con le società acquirenti ed enti di gestione: per conoscere con trasparenza le opere e i tempi di realizzazione ivi fissati. Insomma, vorremmo conoscere gli obblighi tra le parti, gli oggetti contenuti dalle convenzioni, i programmi di realizzazione (cronoprogrammi); da ultimo le penali d’inadempienza connesse alle fideiussioni a garanzia. E poi, vorremmo sapere:

Sono state effettuate precise verifiche dagli uffici preposti sugli adempimenti tecnici e amministrativi? Che cosa ora s’intende fare? Quali misure?

Constatiamo che ci troviamo inclusi in un grande condominio in cui si è speculato invece di realizzare un’idea alternativa all’ammasso di lotti e case.

Invitiamo pertanto i gruppi consiliari a fornire risposte serie e documentate, respingendo con forza ogni accusa di speculazione sulle “problematiche serie e concrete” che affliggono il nostro lido.

In rappresentanza del gruppo:

Maurizia Martelli, Roberto Nicolino, Daniela Orsoni, Aurelio Zucchelli,

Monica Grandi, Valentino Quaglia, Elisabetta Giuliani, Danilo Fornasini