Su proposta presentata dal consigliere comunale Alvaro Ancisi e sottoscritta da Massimo Cameliani del PD e da tutti i capigruppo, sarà presentata oggi in Consiglio comunale una delibera sulle relazioni solidali con le città portuali dell’Ucraina, a partire da Odessa e Mariupol.

Tra il porto di Ravenna e quelli ucraini di Odessa sul mar Nero e di Mariupol sul mar d’Azov esiste uno storico forte legame, rafforzato dalle amichevoli relazioni, umane, sociali e commerciali. All’epoca delle interazioni commerciali fra l’Unione Sovietica e l’Italia, quasi la totalità delle merci veniva operata tra il porto di Ravenna e i due ucraini. Attraverso i terminal del porto ravennate venivano esportati prodotti chimici e macchinari e importanti contenitori di materie prime, prodotti finiti e cereali. Collegate con Odessa sono anche le città di Čornomors’k a sud e Južne a nord-est sedi di importanti hub portuali.

“La fattiva collaborazione – si dice nel documento – ha permesso di proseguire proficuamente negli interscambi con i porti ucraini anche dopo lo scioglimento dello Stato federale di cui l’Ucraina era parte, avvenuto nel 1991. È infatti continuata l’importazione di cereali ed è stata avviata e consolidata l’importazione di argilla, materia prima delle imprese ceramiche in Emilia-Romagna. A Ravenna arrivano dall’Ucraina milioni di tonnellate di argilla, che costituisce per tale industria di alto livello una materia prima non facilmente sostituibile.

Odessa ha il più grande porto marittimo del Paese, uno dei più importanti del mar Nero. Possiede numerose industrie chimiche, metallurgiche , agroalimentari e del raffinamento del petrolio. A Odessa aveva sede la compagnia armatoriale Black- Sea con cui erano frequenti incontri produttivi e commerciali fra gli operatori portuali ravennati e ucraini.

Mariupol possiede un importante porto che ha avuto forti legami commerciali con la nostra città. Era sede della Azov Shipping Company, compagnia di navigazione la cui area regionale di competenza comprendeva tutto il Mediterraneo. Ravenna ne divenne lo scalo principale per i collegamenti con il mar Nero ed il vicino Oriente. Insieme alla Azov operava, sulla rotta di Mariupol, anche una flotta di navi mercantili per carichi generali, siderurgici e di rinfuse, che erano gestite dalla ravennate Petrokan, impegnando anche altri numerosi operatori portuali. Dalla metà degli anni novanta, iniziarono i traffici delle argille destinate all’Italia centro-settentrionale tramite il porto di Ravenna. La Vesco, azienda che dalle proprie cave in Ucraina estrae tre milioni di tonnellate d’argilla l’anno, esportandola a Ravenna con la propria filiale italiana, utilizza quasi esclusivamente Mariupol come porto d’imbarco.

Tenendo conto dei profondi legami storici con le maggiori città portuali ucraine, sarebbe opportuno e indicato avviare proposte di scambi e relazioni solidali con le città portuali dell’Ucraina, a partire da Odessa e Mariupol, che sfocino in un gemellaggio con almeno una di esse.

Sul fronte occidentale della penisola italiana, Genova, gemellata con Odessa dal 1979, nel segno dei rapporti tra i rispettivi porti risalenti addirittura nei secoli, ha rinnovato il gemellaggio nel 2021, mentre Savona è gemellata dal 1980 con Mariupol. Il porto di Ravenna, unico governato dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centro-Settentrionale, potrebbe rappresentare i rapporti altrettanto stretti e proficui dell’Ucraina con il fronte marittimo orientale dell’Italia, riguardo alla portualità sia mercantile che crocieristica.”

Pertanto la delibera chiede di avviare proposte di scambi e relazioni solidali con le città portuali dell’Ucraina, a partire da Odessa e Mariupol e di impegnare il Sindaco a verificare e a promuovere la possibilità di raggiungere un gemellaggio con almeno una città portuale ucraina.