La camera ardente è stata allestita alla chiesa San Rocco, dove c’è già un continuo afflusso di fedeli.
Diocesi
È morto ieri notte, alla vigilia della festa di San Rocco e nel giorno dell’Assunzione di Maria, che tanto amava, don Ugo Salvatori, parroco di San Rocco. 78 anni, era nato a Roncalceci ed è stato ordinato sacerdote dall’arcivescovo Salvatore Baldassarri, nel 1967.
Da ieri mattina la sua San Rocco è un via vai di fedeli raccolti in preghiera, silenziosa e attonita, per la morte del sacerdote, la cui azione pastorale è stata caratterizzata dalla cura delle anime e  dall’azione caritativa conosciuta in tutta la città.
Su sua iniziativa, negli anni, la parrocchia di San Rocco è diventata un centro di carità costante, concreta, per gli ultimi. Aveva realizzato e gestiva concretamente la mensa di fraternità, il dormitorio Buon Samaritano, la casa di accoglienza per minori non accompagnati Arcobaleno, la scuola per stranieri. Era presidente della Fondazione San Vincenzo de’ Paoli, responsabile delle case di riposo Betania a Marina Romea e San Lorenzo a San Pietro in Vincoli e di una casa di preghiera. Canonico del Capitolo della Cattedrale, era membro del consiglio presbiterale del collegio dei consultori.
La Diocesi e l’arcivescovo, monsignor Lorenzo Ghizzoni, ne annunciano con dolore la morte, nel ricordo del tanto bene compiuto per tutta la comunità.
I funerali si svolgeranno martedì mattina alle 9.30 nella parrocchia di San Rocco
Il Presidente della Croce Rossa Italiana di Ravenna, Alberto Catagna, appresa la scomparsa di Don Ugo, ne ricorda la stretta collaborazione avvenuta negli anni, intensificatasi a inizio emergenza. “Questi ultimi mesi hanno visto una collaborazione senza pari di tutte le realtà pubbliche e private del territorio e con le strutture gestite da Don Ugo il sostegno è iniziato fin da subito. Condividere l’aiuto alla comunità, significa creare legame. Ciò ha significato guardare oltre alle singole appartenenze e muoversi con obiettivi comuni. A nome mio e del Consiglio Direttivo della Croce Rossa porgo un ultimo saluto affettuoso a Don Ugo, al suo impegno e alla sua progettualità che hanno caratterizzato da sempre la rete di sostegno del territorio Ravennate. Sono certo però che mai come nell’aiuto al prossimo quanto di buono fatto continui a vivere e a moltiplicarsi all’interno della comunità, e il ricordo di chi ci lascia oggi, saprà trovare memoria in tutti coloro che hanno ricevuto il bene.”

Ancisi: Abbraccio a Don Ugo, imprenditore degli ultimi

Alla sua età era pienamente in salute, nel corpo e nella mente. Salvo un cuore debole in ogni senso, che troppo spesso si è gonfiato e rigonfiato oltre misura di amaro e di lacrime (vere) per gli insulti di una vita da imprenditore d’assalto della carità cristiana, combattuta in prima linea sul rasoio degli incerti e delle batoste. Sempre in divisa da prete, mai in giacca e cravatta, tra i soldati emarginati. Esposto ad ogni genere di assalti. Pochi giorni di sole, tanti temporali e querele.

Finché nella notte dell’Assunta quel cuore gli ha detto che era ora di cambiar vita, basta coi tribunali degli uomini. E la Madre l’ha preso per mano verso la Corte Altissima. I suoi veri affari, gli ultimi degli ultimi, giunti lassù prima di lui, fila interminabile, accompagnano il loro don Ugo (sì, don Ugo, monsignore solo per le gerarchie) non già al banco degli imputati, ma alla destra del Giudice.

Caro don Ugo, mio burbero e rude, ma sincero amico dell’anima, compagno su due lunghe strade in salita, ora è il mio cuore, in debito di riconoscenza ed affetto, che spreme amarezza e lacrime. Lo solleva la certezza che stai meglio lì, che da lì puoi dirigerci e guidarci in sicurezza da ogni male. Con l’abbraccio che Alvaro non ti ha mai dato. E tu prega  perché succeda dal vivo.

Andrea Maestri
Tu possa riposare in Pace ed essere accolto in Paradiso per tutto il bene che hai fatto in terra, a questa nostra comunità.
Cosa sarebbe stata Ravenna senza di Te, senza le energie di donne e uomini che hai saputo mobilitare, motivare, incoraggiare ogni giorno per sfamare i poveri, accudire gli anziani, accogliere i migranti, dare una speranza ai carcerati?
Saremo tutti più poveri e più soli, senza di Te.
Continuerai a stare in mezzo a noi con le Tue opere che parlano con dolcezza agli ultimi, il Tuo ricordo affettuoso, il Tuo sorriso buono, la Tua ironia.
Un’abbracciatona. Andrea Maestri
De Carli (Popolo della Famiglia): Grazie don Ugo per la tua vita di fede 
“Per l’affetto che mi lega alla sua figura, sia sul piano personale che familiare, non posso non ricordare oggi una figura che ha fatto tanto bene a Ravenna. Pastori come Don Ugo rimarranno per sempre nel segno della storia della nostra città”, dichiara Mirko De Carli, dirigente nazionale del Popolo della Famiglia e capogruppo dello stesso movimento in consiglio comunale a Riolo Terme.
“Non posso non commuovermi pensando al sacerdote che mi ha battezzato e che ogni anno ricordava durante la Santa Messa a loro dedicata i miei bisnonni come una famiglia devota alla parrocchia e alla Chiesa cittadina. Don Ugo ha testimoniato come la fede può e deve essere cultura e impegno sociale e le sue opere sono lì a testimoniarlo. Ravenna lo vivrà sempre come presenza incancellabile grazie ai segni buoni lasciati a tante persone che ha accolto e abbracciato nella sofferenza. Ora in cielo potrà custodirci con ancora più cura” conclude De Carli.
Charles Tchameni Tchienga Presidente Il Terzo Mondo Onlus
Non avrei mai immaginato che vedere Don Ugo Salvatori, Parroco della parrocchia di San Rocco, lunedì scorso alle 11:00 presidiare nella chiesa della camera mortuaria di Ravenna la cerimonia dei funerali della mamma di un carissimo amico fosse l’ultima volta.
Comprendo ora che sia per tutti quelli che erano presenti quel giorno che per coloro che per svariati motivi avevano quel giorno avuto la fortuna di incontrarlo fosse un modo per salutarci. Un modo graziosamente voluto da Dio.
Per il mondo del volontariato di cui faccio parte, Don Ugo Salvatori era un benefattore speciale oltre che spirituale. Perdiamo un mitico uomo, ci lascia una specie di “Caritas umana”. Poiché il suo spirito di buon Samaritano che distingueva ogni suo gesto di bontà nei confronti di tutti era particolare , delicato e da elogiare.
Mi unisco al dolore dei miei associati per esprimere alla sua famiglia, ai suoi fedeli e alla Diocesi di Ravenna-Cervia in particolare al Vescovo Lorenzo Ghizoni le nostre preghiere affinché il Signore possa accogliere l’anima di Don Ugo Salvatori in Pace.
Ciao Don Ugo, Ravenna non ti dimenticherà mai.
L’Associazione culturale San Michele Arcangelo ricorda con affetto monsignor Ugo Salvatori, arciprete di San Rocco e canonico prevosto della Basilica Metropolitana, scomparso improvvisamente questa notte.
Le numerose opere sociali da lui sviluppate testimoniano una vita al quotidiano e instancabile servizio dei più bisognosi. Anziani, disabili, bambini e adolescenti in difficoltà affidati dai Servizi sociali, carcerati, profughi sono stati al cuore della concreta missione caritativa di don Ugo. I ravennati non dimenticheranno questo sacerdote dinamico e accogliente, con la battuta spiritosa sempre pronta. Scompare con lui anche una certa immagine di prete di campagna e di città, quella classica del parroco «di una volta», guida paterna e stabile di una comunità quasi come un’istituzione vivente, attento al dialogo con tutti i fedeli, sempre vestito con la talare nera.
I soci dell’Associazione lo ringraziano anche per l’amicizia sincera, per avere generosamente dato la sua disponibilità alla celebrazione della Santa Messa in latino secondo il Rito di San Pio V in seguito alla promulgazione del Motu Proprio «Summorum Pontificum» e pregano per il suffragio della sua anima.
Gianni Bessi Consigliere regionale PD

Sono davvero molto addolorato per la scomparsa di Don Ugo.

Mi mancano già i suoi ‘scappellotti’ che dai tempi della scuola al giorno del mio matrimonio e fino a pochi giorni fa con simpatia mi rifilava come saluto

Nella sua vita ha inteso il sacerdozio non solo come missione religiosa ma anche come condivisione della quotidianità con un’intera comunità alla quale non ha mai fatto mancare il conforto cristiano, la vicinanza, il senso di umanità, l’insegnamento. Con la parola e con l’esempio ha saputo trasmettere i valori a diverse generazioni di ravennati che, nella parrocchia di San Rocco hanno trovato molto più di un luogo fisico per la fede tanto che ne hanno fatto un autentico punto di riferimento.

Don Ugo ha aiutato gli ultimi, i poveri, gli emarginati. Ha dato un grande contributo a tutta la sua città che ora lo piange e non lo dimenticherà.
Grazie Don!