Oggi si terrà l’ennesima puntata di quella che sarebbe una telenovela se non si trattasse invece di un processo. Un processo in un paese retto da una dittatura, nelle cui segrete è stato orrendamente torturato Giulio Regeni, dagli apparati di quella stessa dittatura. Sotto processo c’è uno studente della Università di Bologna, Patrick Zaki, che dal 7 febbraio 2020 all’8 dicembre 2021 è stato incarcerato e ora non può lasciare l’Egitto, né proseguire i propri studi. Rischia una pesante condanna per l’accusa di aver espresso la verità sulla condizione delle minoranze oppresse dal regime. Amnesty lo definisce prigioniero di coscienza e per lui ha chiesto il riconoscimento della cittadinanza italiana. Ravenna in Comune ha chiesto che, come già avvenuto in oltre 70 città italiane, grandi e piccole, da Milano a Roma, da Bologna a Firenze (ma anche a Rimini, Faenza, Imola e Massa Lombarda per rimanere in Romagna) il Consiglio Comunale deliberi la cittadinanza onoraria ravennate.

Tre settimane fa siamo tornati a chiedere al Sindaco di farsene promotore. Sino ad oggi non abbiamo avuto alcun riscontro. Così come non abbiamo avuto alcuna rassicurazione circa l’interruzione degli amichevoli rapporti tra lo stesso Sindaco ed il potente Ministro egiziano del petrolio, da lui incontrato più volte. L’ultima è avvenuta in occasione dell’OMC 2021 ed è forte il timore che possa ripetersi in occasione dell’edizione di quest’anno. Del resto Tarek El Molla è ancora in testa alla lista dei componenti dell’OMC ADVISORY COMMITTEE. Il rischio di una replica del giorno della vergogna che macchiò Ravenna due anni fa è dunque altissimo.

Ieri pomeriggio a Bologna si è svolta una manifestazione di sostegno con la partecipazione dell’Amministrazione cittadina. A Ravenna, invece, l’Amministrazione de Pascale tace. Ha paura di disturbare ENI che con l’Egitto continua a fare affari d’oro? L’AD del cane a sei zampe si è incontrato con El Molla giusto un mese fa alla presenza di quell’al-Sīsī che continua a rassicurare sulla cooperazione egiziana nel caso Regeni. Cooperazione, in realtà, inesistente. Ravenna in Comune a nome della cittadinanza ravennate chiede un immediato segnale di attenzione da parte del Sindaco e della Giunta comunale.”