@ by Gianluca Costantini

In occasione dell’arrivo dell’Ocean Viking e dei suoi passeggeri salvati al largo della Libia, avevamo posto l’accento sulla speculazione politica che si stava scatenando. Qualcosa lo avevamo già previsto, vista l’annunciata passerella del Presidente della Regione che se l’è presa con il Governo, ha detto, «perché vogliamo capire il motivo per cui gli sbarchi vengano inviati quasi tutti nelle città governate dal Pd e dal centrosinistra». E sinceramente poteva risparmiarselo. Ma d’altra parte, e lo avevamo ricordato ieri, Bonaccini è sempre stato un sostenitore della linea Minniti. Quando agli Interni c’era Minniti e non Piantedosi, Bonaccini tifava per «rendere effettivi i rimpatri e sulla necessità di rendere meno agevoli i flussi». Le tirate di oggi sulla «Emilia-Romagna sempre pronta a dare una mano a chi fugge dalla miseria», ce lo consenta il “Governatore”, lasciano il tempo che trovano.

Meglio ha fatto il Prefetto a evidenziare i limiti oggettivi della struttura di accoglienza ravennate: «il problema vero è quello della ricollocazione di queste persone, soprattutto i minori non accompagnati». Lo ha confermato anche il Sindaco: «Nessuno si permetta di dire che Ravenna non è pronta ad accogliere, però bisogna organizzarsi meglio. Noi fino al termine dello sbarco siamo perfetti, dopo la rete dei servizi è molto carente e la dobbiamo strutturare». Anche lui, però, non ha saputo rinunciare a tirare in ballo “gli altri”: «Credo che qualunque ravennate con un po’ di onestà intellettuale ammetta che, se al governo ci fosse ancora il centrosinistra, oggi qui a Ravenna avremmo avuto una manifestazione di protesta di Fratelli d’Italia con le bandiere per dire “mai una nave a Ravenna”. C’è una grande ipocrisia su questo tema». Quanto a chi sia più ipocrita, poi, la gara è aperta.

Infine c’è chi si presenta come “rete dei patrioti” e se la prende con il Governo perché si limita a far girare in tondo le navi di salvataggio invece di chiudere i porti mandando navi militari a presidiare i sacri confini… ma non crediamo meriti nemmeno un commento.

Piuttosto ricordiamo le parole di Alessandro Porro che è presidente di Sos Méditerranée Italia, uno dei quattro rami nazionali dell’organizzazione che usa la nave Ocean Viking per salvare persone. Da cinque anni trascorre metà tempo a terra e metà nel Mediterraneo centrale, imbarcato come coordinatore dei soccorsi. Sul molo “crociere” di Porto Corsini ha detto: «Andare così lontano per noi significa essere meno presenti in mare e quindi poter fare meno il nostro mestiere, che è quello di un’ambulanza, con medici, soccorritori, infermieri e operatori sanitari. Poco dopo che abbiamo lasciato la zona di ricerca e soccorso, infatti, c’è stato un incidente mortale con almeno 73 persone scomparse: questo è uno degli effetti del togliere le navi di soccorso dai luoghi in cui sarebbero necessari».

Come Ravenna in Comune speriamo che questo sia sufficiente a zittire una volta per tutte chi non ha vergogna di usare anche il soccorso in mare per farsi del marketing. In ogni caso, prendiamo a prestito Gianluca Costantini per dare il benvenuto a Ravenna ai passeggeri e all’equipaggio dell’Ocean Viking. Inoltre è doveroso un ringraziamento a quante e a quanti ieri, oggi e nei prossimi giorni si deve il funzionamento della macchina organizzativa. È tutto merito loro se «in pochi giorni siamo riusciti ancora una volta a organizzare la macchina e trovare modi dignitosi di accoglienza e di assistenza»: parola del Prefetto.