“Ieri un altro lavoratore non è tornato a casa. Viene riferito dalla stampa che l’uomo “ha riportato lesioni al bacino e a una gamba in seguito a un incidente sul lavoro avvenuto nel primo pomeriggio in una ditta di fertilizzanti, in ambito portuale”. E poi “immediatamente soccorso dal 118 con automedica, ambulanza ed elicottero, e dai Vigili del Fuoco di Ravenna, l’uomo, rimasto sempre cosciente, è stato poi trasportato all’ospedale Bufalini di Cesena con codice di massima gravità”.

Mentre scriviamo non conosciamo ancora la dinamica esatta, dunque. Sappiamo solo che non doveva succedere. Non può accadere con questa disarmante frequenza che dei cosiddetti “incidenti” rendano il fondamento della nostra Repubblica una corsa ad ostacoli. “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”. Sul lavoro, non su morti e feriti per lavoro.

Dopo la morte di Luigi, un lavoratore agricolo, l’ultima in ordine di tempo nella nostra Provincia, abbiamo reiterato richiesta di far funzionare quel benedetto Osservatorio della legalità e sicurezza sul lavoro deliberato dal Consiglio Comunale. Abbiamo fatto una promessa alla cittadinanza: “Ravenna in Comune non smetterà di insistere perché la decisione del Consiglio Comunale trovi attuazione. Non accetteremo di sentire un’altra volta ripetere le stesse promesse mentre non succede niente e morti e feriti si assommano”. Ieri se ne è aggiunto un altro. Signor Sindaco, signor Prefetto, è uno di troppo!”

Ravenna in Comune