Ravenna in Comune: Massimiliano Romeo, capogruppo Lega alla Camera dei Deputati, ha dichiarato dopo l'informativa di Piantedosi il 7 marzo che: «Il decreto “Ong” che abbiamo approvato è semplicemente la codificazione in legge del codice di condotta adottato dall’allora ministro dell’interno Minniti». Nell'immagine, il libro sulla guerra ai migranti di Minniti scritto dal ravennate Andrea Maestri nel 2018

“Oggi, venerdì, si svolge un presidio in Piazza del Popolo per rivendicare «verità e giustizia per le vite perdute nel nostro mare» a partire dalle persone naufragate davanti alla costa di Cutro. Il presidio ha a proprio motivo, dunque, la seguente richiesta di:

«verità e giustizia per questi esseri umani, persone come noi, e per tutte le persone torturate in Libia o annegate nel Mediterraneo. Per la loro morte proviamo una vergogna infinita.  Ci uniamo a chi, in Italia e non solo, chiede le dimissioni del ministro Piantedosi che, in modo irresponsabile, ha individuato la causa di quelle stesse morti nella scelta dei genitori di quei bambini».

Pochi giorni fa, in occasione del secondo arrivo della Ocean Viking a Ravenna abbiamo ribadito con forza che «come Ravenna in Comune eravamo e siamo tuttora convinti che ogni persona abbia il diritto di cercare di migliorare la propria vita anche lontano da dove vive. A maggior ragione quando la migrazione è forzata, ovvero quando le persone devono abbandonare il luogo di residenza in quanto vittime di persecuzioni individuali, di conflitti armati o di disastri ambientali dovuti ai cambiamenti climatici».

Nella stessa occasione, però, abbiamo anche rammentato «che i morti in mare, gli accordi con gli aguzzini libici per trattenere i migranti, i finanziamenti erogati a chi con qualunque mezzo impedisce loro di arrivare in Italia, la mancanza di modalità “normali” cioè non illegali per arrivare nel nostro Paese, non nascono con questo Governo. Che è un Governo dichiaratamente di destra». Va tenuto scolpito nella mente che la cosiddetta “tragedia di Lampedusa” avvenuta il 3 ottobre 2013 a poche miglia dal porto di Lampedusa provocò 368 morti accertati e circa 20 dispersi presunti, numeri che la pongono al secondo posto delle più gravi catastrofi marittime nel Mediterraneo dall’inizio del XXI secolo. Vince il titolo di peggior disastro umano, almeno per il momento, la cosiddetta “tragedia nel Canale di Sicilia”. Un altro naufragio, questa volta avvenuto la notte del 18 aprile 2015 al largo delle coste della Libia. Alle 728 vittime immediatamente accertate, nel tempo se ne sono aggiunte altre 300 considerate disperse. I governi all’epoca in carica erano guidati, rispettivamente, da Enrico Letta e da Matteo Renzi. Ad essi succedette il Governo Gentiloni che aveva ministro degli Interni un certo Marco Minniti, principale artefice delle misure sopra ricordate. Tutti governi che si definivano di centrosinistra.

Secondo il progetto Missing Migrants, dal 1° gennaio 2014 al 1° marzo 2023 sono state 26.089 le persone che, tra morti e dispersi, sono venute a mancare nel Mediterraneo. Tanto per farsi un’idea, è come se nel comune di Cervia fossero spariti quasi tutti gli abitanti. Ravenna in Comune invita quante e quanti condividono i nostri valori a scendere in piazza per cambiare le cose, mettendo da parte le politiche migratorie del centrodestra ma anche quelle del centrosinistra. Fino a che non sarà possibile per le persone muoversi liberamente le morti resteranno una costante. Fino a che l’Europa sarà concepita come una fortezza da difendere le morti resteranno una costante. Fino a che le politiche neocolonialiste renderanno preferibile la migrazione a restare nel proprio paese… L’appuntamento è dalle ore 9.00 di oggi, venerdì 10 marzo, in piazza del Popolo a Ravenna.”