“Venerdì prossimo, 23 settembre, in tutto il mondo sarà nuovamente sciopero globale per il clima. A Ravenna i Fridays for Future hanno fissato il luogo di svolgimento della manifestazione in Piazza del Popolo dalle 9.30. Mancheranno solo due giorni all’appuntamento elettorale in Italia. Salta all’occhio, come evidenziano dall’organizzazione, che: «A pochissimi giorni dalle elezioni questa campagna elettorale ha parlato ancora troppo poco di crisi climatica, eppure eventi estremi come quello nelle Marche e nel nostro territorio, dei giorni scorsi continuano e caderci sulla testa. L’incapacità della politica di affrontare organicamente e con determinazione il tema, è sconcertante. Ancora di più nel nostro territorio dove si continua ad alimentare una disinformazione allarmante rispetto a quelle che dovrebbero essere le politiche necessarie ad abbandonare le fonti fossili. A partire dal rigassificatore, spacciato come infrastruttura necessaria, ma che ci vincolerebbe al gas ancora per decenni».

Approfittiamo della campagna elettorale ancora aperta per fare il punto sulle posizioni espresse proprio sul rigassificatore di Ravenna in riferimento ai principali simboli che ritroveremo sulla scheda elettorale. L’autodefinito terzo polo composto da Azione e Italia Viva è favorevole ed anzi vorrebbe militarizzare i luoghi di installazione andando perfino oltre i divieti di manifestazione che minacciava Draghi. Partito Democratico e Fratelli d’Italia, da parte loro, si stanno litigando il ruolo di principale sostenitore della sua realizzazione. E gli alleati dei due partiti? Per il centrodestra anche Lega, Forza Italia e il raggruppamento chiamato Noi Moderati non hanno dubbi sulla bontà di ancorare davanti alle spiagge ravennati un bel rigassificatore. Per il centrosinistra Più Europa e Impegno Civico sono sicuramente favorevoli ai rigassificatori, mentre la posizione di Europa Verde e Sinistra Italiana prova a differenziarsi dagli altri alleati pur non sconfessando l’alleanza. Nel programma non c’è chiusura “ideologica” al gas e ai rigassificatori ma si prova a distinguere tra il presente e il futuro, tra impianti esistenti, che sarebbero da ottimizzare, e nuovi impianti, che si vorrebbe cercare di evitare. A livello locale, poi, i due alleati del PD hanno aderito alla marcia contro il rigassificatore di domenica scorsa a Punta Marina, così come avevano fatto il 30 luglio alla manifestazione di Marina di Ravenna. I 5 stelle, che si presentano alle elezioni da soli, a livello nazionale sono favorevoli «all’utilizzo di rigassificatori galleggianti temporanei per sopperire alla crisi del gas». A livello locale c’è meno entusiasmo con un ventaglio di posizioni che passa dall’evidenziare i rischi per tale tipo di impianti fino a palesare una decisa contrarietà. Comunque alle iniziative di protesta del 30 luglio e dell’11 settembre i 5 stelle non hanno aderito.

Va detto per completezza che a livello locale la presenza di posizioni diverse rispetto al nazionale a Piombino è la norma. In Comune praticamente tutti i partiti sostengono la posizione contraria espressa dal sindaco di Fratelli d’Italia. A livello nazionale invece giovedì scorso la Camera dei Deputati ha votato con 338 favorevoli su 350 presenti proprio l’appoggio compatto di centrodestra, PD, più terzo e quarto polo alla realizzazione del rigassificatore di Piombino (anche se poi i 5stelle hanno detto di essersi “sbagliati”).

Vi sono poi, per fortuna, posizioni dichiaratamente contrarie ai rigassificatori, tutti, senza sottodistinzioni tra nazionale e locale, presenti e future. Annoveriamo a questo proposito Unione Popolare e Italexit che hanno anche aderito alle iniziative di protesta del 30 luglio e dell’11 settembre. Si dichiara contraria ai rigassificatori senza ambiguità anche Italia Sovrana e Popolare. Non è dato sapere come la pensino i candidati per le altre liste presenti sulle due schede.

Ravenna in Comune si trova completamente d’accordo con la posizione espressa dalle ragazze e dai ragazzi dei Fridays for Future: «Le modalità con cui oggi si sta affrontando la transizione energetica sono al limite del paradosso: invece di riconoscere l’urgenza della crisi climatica ed operare di conseguenza si stanno determinando scelte di carattere geopolitico ed economico che nulla hanno a che vedere con le soluzioni veramente necessarie. Proprio quel sistema economico malato che ha generato il problema, ad oggi piuttosto che riconoscerlo e tentare di risolverlo, non sta facendo altro che continuare ad alimentarlo per i propri interessi». La speculazione terrificante scatenata sul gas metano con il tentativo di rendere competitivo il gas derivante dal fracking proveniente dall’altra parte del mondo (USA) parla da sola.

Ravenna in Comune invita alla partecipazione allo sciopero globale per il clima ed a scendere venerdì in Piazza anche a Ravenna per dare a tutte e tutti ancora un futuro sostenibile.”