“Ci sono 337mila quintali di grano duro canadese stoccati in un magazzino del nostro porto che, secondo Patuanelli, derivano da «un carico di grano che si presume, in modo abbastanza evidente, avariato”. Scrivono i giornali che una nave giunta a Ravenna non ha potuto consegnare la merce al suo cliente, l’importatore Casillo. Gli uffici territoriali del ministero della Salute hanno così motivato il provvedimento: «Merce carente di documentazione sanitaria». Il carico era partito dal «Canada il 5 marzo sulla nave Sumatra. Il mercantile ha toccato Panama, la Spagna, l’Algeria, la Sardegna e Ravenna. Dopo 45 giorni di navigazione, la nave è arrivata al porto algerino di Annaba e lì è rimasta fino al 24 maggio per controlli sulla qualità del carico. Le autorità algerine hanno impedito lo sbarco della merce per motivi sanitari” spiegano i membri della lista civica Ravenna in Comune.
“La nave è ripartita dall’Algeria il 30 giugno, ha fatto rifornimento a Sarroch, in Sardegna, dopodiché l’armatore, attraverso l’agente Spedra-Ravenna, l’ha fatta arrivare al porto di Ravenna, terminal Eurodocks. Le autorità sanitarie locali prima hanno negato l’autorizzazione allo sbarco, poi lo hanno consentito ma solo per l’immagazzinamento lasciandone la titolarità allo stato estero, in attesa di un eventuale nulla osta per lo sdoganamento. La Sumatra potrà riprendere il mare e le 33mila tonnellate di grano verranno reimbarcate per uscire dall’Italia».
“Stando all’interrogazione a Patuelli da parte del senatore De Bonis, i motivi sanitari del respingimento della Sumatra dall’Algeria sarebbero che «al suo interno sono stati trovati insetti, un odore sgradevole, infiltrazioni d’acqua e sicuramente delle muffe» prosegue Ravenna in Comune.
“Sempre secondo il senatore ex 5stelle: «Il nostro sistema di controllo funziona bene anche se solo il 6% dei carichi vengono analizzati con esami sui campioni. Nel restante 94% dei casi è solo un controllo documentale. Per questa volta è andata bene». Stando alle statistiche fornite dall’Autorità Portuale, nel 2019 sono state sbarcate a Ravenna poco meno di 2 milioni di tonnellate di cereali”.
“Ravenna in Comune chiede venga innalzato il livello di vigilanza anche attraverso un incremento delle analisi svolte direttamente dalle autorità competenti. Perché non sempre potrebbe andare bene” conclude Ravenna in Comune.