“Per chi non fosse abituato alla terminologia dei lavori pubblici, il cronoprogramma è il programma delle lavorazioni ordinate in base ai tempi previsti per la loro realizzazione. Ha un inizio, uno sviluppo e, naturalmente, una conclusione, e riguarda ognuna delle singole attività attraverso le quali il progetto verrà sviluppato. A Ravenna, però, raramente il calendario dei lavori è uno strumento al quale si può prestar fede. Viene considerato un adempimento burocratico che né l’Amministrazione né le ditte incaricate dei lavori tengono seriamente in considerazione. In questi giorni il primo esempio che balza alla mente è costituito dalla realizzazione dei ponti. Qui veramente la dilatazione del fattore tempo assume caratteristiche degne di un film di fantascienza.

Si pensi ai ritardi del cavalcaferrovia di Teodorico. O a quelli che hanno interessato gli attraversamenti di via Baiona. O, adesso, al fantomatico ponte di Grattacoppa.

A Grattacoppa il ponte sul fiume Lamone versava in condizioni pessime, costringendo l’Amministrazione ad imporre successivi divieti al transito. Prima sono stati interdetti al passaggio i mezzi con peso superiore a 40 tonnellate. Poi il divieto è stato allargato a quelli superiori a 20 tonnellate. Finalmente nel 2018 il Comune inserì il rifacimento nel piano degli investimenti. L’inizio dei lavori era previsto per ottobre 2019. In realtà, di rinvio in rinvio, l’inizio è slittato sempre più in avanti nel tempo. L’affidamento a chi si era aggiudicato l’appalto era intervenuto a febbraio 2020, con l’obbligo di terminare i lavori per il mese di marzo 2021. In realtà, solo l’8 marzo dello scorso anno è stata disposta la chiusura integrale al traffico del vecchio ponte per la sua successiva demolizione. Secondo il comunicato ufficiale diffuso dall’Amministrazione comunale, a quel momento il cronoprogramma dei lavori prevedeva la conclusione entro la fine del mese di marzo 2022. Non è stato così: a marzo sono state posate solo le tre campate. Il fine lavori a quel momento era fissato per il prossimo 25 giugno. Poi però i lavori sono stati sospesi.

Così dice l’Assessora: «Oggi la fotografia della situazione è questa: avremo un ulteriore slittamento. Non appena avremo la perizia di variante – intorno al 25 giugno – avremo anche indicazioni più precise sui tempi necessari per arrivare al completamento dell’opera. In questo momento, senza la perizia tecnica, non è corretto fornire ancora una data».

Nel frattempo, ovviamente, la comunicazione diretta tra gli abitati di Torri, da una parte, e di Grattacoppa, Conventello e Savarna, dall’altra, è impossibile. Di fatto, da più di un anno per andare da Mezzano a Sant’Alberto i percorsi alternativi comportano deviazioni e tanta pazienza. Pazienza che dovrà continuare per un tempo indefinito, stando alle parole dell’Assessora competente. Come Ravenna in Comune non possiamo che rilevare che per la Giunta il rispetto del cronoprogramma e della cittadinanza del forese vanno di pari passo. Più che un impegno assunto con serietà lo considerano una barzelletta. Che però non fa ridere nessuno.”