“La vicenda della “irrinunciabile” pista sul ghiaccio rappresenta benissimo il normale andazzo nel nostro Comune. In buona sostanza, è l’ennesima testimonianza dell’arroganza del PD, abituato ad ascoltare i portatori di interessi di pochi e a disinteressarsi della collettività. «Tanto», si dicono, «finché ci votano…». Così hanno confermato che la pista sul ghiaccio si farà “ad ogni costo”.

C’è voluto un Question Time formulato dai “Coraggiosi” (che, a dire il vero, avevamo cercato proprio noi di stimolare) perché l’Assessore Costantini desse qualche spiegazione. Non le ha date in presenza, come spesso accade, ma avvalendosi della possibilità di “non metterci la faccia” con risposta scritta. E, come si suol dire, la toppa è stata peggio del buco.

Diamo conto all’Assessore di ben conoscere le necessità del cosiddetto “esercente privato” dell’intrattenimento. Per quel “privato”, del resto, cioè Confesercenti Ravenna, Costantini ha lavorato per 10 anni, dalla fine degli studi al nuovo “lavoro” da Assessore. Oltre tutto occupandosi proprio di “centro storico e organizzazione di eventi”. È dunque “l’uomo giusto” per dire: «Transizione energetica sì, ma senza affossare le imprese che lavorano in questo campo. Non dobbiamo ragionare per simboli, sarebbe facile dire ‘quest’anno la pista non si fa’, senza calcolare le ripercussioni economiche e la mancanza di un’attrazione importante per la socialità. La transizione energetica non è una partita facile».

È talmente difficile come partita che l’Amministrazione de Pascale la transizione la interpreta a modo suo. Si trova in “buona compagnia”, del resto, a considerare “transitorio” l’uso del gas metano, che di transitorio non ha un bel niente, visti gli effetti climalteranti che ne fanno una delle principali fonti del riscaldamento climatico. Assieme alla CO2 che, peraltro, il gas produce bruciando… A proposito, «una pista di pattinaggio all’aperto di medie dimensioni (200 mq2) consuma, durante il periodo invernale, qualcosa come 19.000 litri d’acqua ed immette nell’atmosfera 5,5 tonnellate di CO2».

Così, proprio perché è così difficile, invece di lavorare per accelerare sulle rinnovabili e l’efficientamento energetico e, conseguentemente, il risparmio, de Pascale & soci si sono attardati a pensarci sopra. E pensa che ti pensa (senza far nulla, per non “disturbare” la lobby del fossile) adesso “risolvono” il problema delle bollette alle stelle spegnendo l’illuminazione pubblica in tutto il Comune. Tanto alla sicurezza ci pensano le telecamere che piacciono tanto al vicesceriffo Fusignani. Oppure si provvederà togliendo delle altre panchine che, come dice Fusignani, «contribuiscono a dare un senso di degrado».

D’altra parte bisogna pur risparmiare da qualche parte visto che anche quest’anno agli “svaghi natalizi” energivori la Giunta non vuole rinunciare. Mica si può togliere la pista del ghiaccio o lasciar spente le luminarie o, addirittura, rinunciare al videomapping. «Si tratta di un’iniziativa importante per l’Amministrazione – afferma l’assessore – perché porta delle ricadute economiche importanti per le attività del centro ed è inoltre un grande punto di aggregazione per i giovani». E poi, aggiunge l’Assessore Costantini, sono i privati a pagare le bollette.

Già, però è l’Assessore a riconoscere una “compartecipazione” di 20mila euro per Piazza Kennedy. Invece «per il progetto di luminarie e videomapping il Comune spenderà 48.626 euro». Secondo le ragazze e i ragazzi del Liceo Scientifico, che avevano chiesto al Comune di evitare per quest’anno di ghiacciare piazza Kennedy, «i consumi giornalieri di una pista di 600 metri quadrati sono l’equivalente del consumo giornaliero di 70 famiglie».

Da parte dei “Coraggiosi” che stanno in maggioranza, seppur facendo di tutto per moderare i toni e non infastidire troppo il manovratore, si è detto di «ritenere che la decisione di non installare la pista su ghiaccio e cercare altre soluzioni fosse quella più opportuna». Ravenna in Comune non è tenuta a moderare i toni: ci fa arrabbiare non poco l’arroganza del partito di Sindaco e Assessore che insistono ad imporre addobbi energivori mentre costringono la cittadinanza al buio. Si comincia da domenica notte e si andrà avanti «fino all’eventuale ritorno delle tariffe ai valori compatibili con gli stanziamenti presenti nel bilancio comunale». Nel frattempo però potremo sollazzarci con le piroette in piazza Kennedy, le lucine in tema dantesco e il videomapping a San Francesco. Quando sarà la volta di chi oggi è studente andare a votare abbiamo la certezza che se ne ricorderà.”