“La circolazione sul ponte sul Lamone tra Grattacoppa e Torri, dopo essere stata a lungo limitata, è totalmente interrotta dal mese di marzo dello scorso anno. Quando il ponte sarà terminato e la circolazione riattivata non lo sa nessuno. Non esiste più alcun cronoprogramma dei lavori che il Comune ha appaltato. D’altra parte la storia del ponte da rifare ed i rinvii che hanno subito i lavori sono faccende che vanno avanti da un pezzo. Quanto meno dall’esordio di de Pascale come Sindaco e quindi dall’inizio del suo primo mandato. Per cui sentirlo raccontare che, sì gli dispiace, ma la colpa è tutta dell’aumento del costo dei materiali nell’ultimo anno, non è accettabile per chi tutti i santi giorni è costretto a lunghi giri, a ritardi, a subire strade distrutte dalle deviazioni, a vedere colare a picco il piccolo commercio, ecc. ecc.
Oggi, 17 settembre, le cittadine e i cittadini delle frazioni più direttamente interessate hanno indetto una protesta che si svolgerà con due cortei a partenza da Piazza Italia a Savarna e l’altro dal piazzale antistante la ferramenta di Torri di Mezzano, entrambi con destinazione il cantiere del ponte. La partenza è stabilita alle ore 17.00. Rispettando la volontà degli organizzatori che l’hanno convocata come “manifestazione apolitica pubblica” Ravenna in Comune sostiene la legittima protesta ed invita a parteciparvi pur non potendo aderirvi formalmente. Del resto nessuno potrà mai dire che ci svegliamo oggi, accodandoci ad una rabbia crescente nel forese per il palese abbandono di tanti territori da parte della Giunta de Pascale sia in questo che nel precedente mandato. Ravenna in Comune rivendica di aver risvegliato l’attenzione dell’opinione pubblica, anche di quella residente nelle aree meno limitrofe al ponte e della città capoluogo, durante tutta la consigliatura scorsa. Abbiamo presentato interrogazioni e fatto pressioni continue sull’Amministrazione perché gli indispensabili lavori venissero programmati, appaltati e poi iniziassero, trovandoci continuamente a fronteggiare ritardi, dilazioni, depistaggi nelle informazioni, palesi incongruenze. E lo stesso continuiamo a fare oggi, impegnati sul territorio. Per questo la lotta della cittadinanza per riottenere il ripristino del passaggio sul ponte del Lamone è anche la nostra lotta. Lo è sempre stata, in effetti.
L’abbandono dei foresi da parte di de Pascale & soci è un dato di fatto di cui la vicenda del ponte sul Lamone costituisce un esempio illuminante. La decisione di una protesta a pochi giorni da un voto molto difficile per il PD che parte da territori che il PD ha sempre considerato come “propri” segnala che si è superato il limite anche per Savarna, Grattacoppa, Torri, Mezzano, ecc. Non ci importa nulla delle sorti elettorali del PD nazionale (il partito del Sindaco che avversiamo in sede locale) ma siamo interessati a quelle molto più concrete degli abitanti dei nostri foresi. Ci auguriamo dunque che questo segnale consenta di svoltare finalmente pagina e che spinga il Sindaco ad investire tutto il tempo e l’attenzione che la soluzione del problema “ponte” richiede. Arrivando alla fine a rispondere alla domanda che gli abbiamo già posto e che la protesta di oggi pretende di avere: quando riaprirà il ponte?”