“Inizia la vera e propria stagione delle crociere dopo un paio di anni di pausa, causa pandemia, ed un passaggio di consegne ad una nuova gestione del molo di Porto Corsini a cui attraccano. Ad onor del vero vanno anche contabilizzati diversi anni ben prima della pandemia, in cui i numeri non avevano corrisposto alle attese. Si era infatti passati dai cento-centocinquantamila passeggeri per anno nei primi anni del secondo decennio del secolo, ai sedicimila in tutto del 2019. Prima dell’azzeramento pandemico. Da quest’anno invece, ricomincia anche, con l’imminente attracco dell’Azamara Pursuit, la carriera da home port dello scalo ravennate. 

Come detto, Ravenna è passata alla gestione che ruota attorno a Royal Caribbean, uno dei quattro grandi gruppi a livello planetario che si spartiscono l’80 per cento di tutto il mercato mondiale. Poiché la crisi è tutt’altro che finita, nonostante l’eccitazione con cui viene salutata la nuova stagione, ci è sembrato importante aggiungere qualche elemento informativo indispensabile a distinguere le speranze dalle prospettive. Del resto, lo stesso sito dell’Ente Porto precisa, riguardo il programma accosti per l’anno in corso, che “il numero di passeggeri riportato in tale programma rappresenta la massima capacità della nave, per il 2022 è in realtà previsto un fattore di riempimento medio pari al 60% – 65%”. Per riportare i piedi per terra, dunque, anticipiamo alcuni passaggi dall’articolo “La crisi va in crociera” di Luca Antonellini, esperto di logistica portuale a cui già avevamo fatto riferimento in passato anche per la profonda conoscenza della situazione ravennate. L’articolo integrale (uscito il 4 aprile su lavoce.info) si può leggere anche sul nostro sito.

Il Covid-19 ha provocato il collasso dell’intera industria crocieristica. Nel 2020, i primi quattro gruppi mondiali (di cui tre quotati in borsa: Carnival, Royal Caribbean e Norwegian Cruise; MSC, invece, ha una struttura proprietaria a base famigliare) hanno trasportato 5,9 milioni di passeggeri, diventati 3,2 milioni nel 2021, contro i 24,9 milioni nel 2019. Il blocco delle attività ha causato un crollo delle quotazioni di borsa: il 18 marzo 2020 subivano perdite medie dell’80/90% rispetto ai valori di inizio anno. Nei mesi successivi si è assistito a una parziale ripresa, ma il mercato è ancora oggi lontano dai valori ante pandemia, oltre a risultare molto volatile in relazione all’andamento del Covid-19: per esempio, si è subito registrato un -10% medio nella settimana in cui è stata annunciata la scoperta della variante Omicron.

Altrettanto pesante è stato l’impatto sui risultati economici: i ricavi sono calati drasticamente (i 41,8 miliardi di dollari del 2019 sono diminuiti a 9,9 miliardi nel 2020 e a 5 miliardi nel 2021) e contemporaneamente è esploso il debito a lungo termine (da 29,3 miliardi di dollari nel 2019 a 57 miliardi del 2020 e a 66,2 miliardi del 2021). Il debito consiste principalmente in prestiti bancari (soprattutto per l’acquisto di nuove navi) e obbligazioni. Le compagnie non hanno potuto beneficiare delle misure di stimolo introdotte da alcuni paesi perché la gran parte opera in paradisi fiscali adottando bandiere “di comodo” (come Panama, Bermuda o altro). Per provare a fronteggiare la crisi, Royal Caribbean ha venduto nel marzo 2021, per 201 milioni di dollari, il suo marchio Azamara (3 navi) al fondo di private equity Sycamore Partners. Tra queste figura dunque quell’Azamara Pursuit con cui si inaugurerà l’home port. Inoltre Royal Caribbean nel 2020 ha lasciato che Pullmantur (di cui possedeva la metà dopo aver venduto l’altra) fallisse. Proprio quella Pullmantur con cui Ravenna aveva in precedenza sperimentato un’altra stagione come home port.

Prima del dilagare del conflitto ucraino il settore crocieristico sperava di ritornare ai livelli ante pandemia in due anni. Ora, nonostante già in passato il settore abbia dimostrato di avere notevoli capacità di ripresa, è tutto rimesso in discussione. Ravenna in Comune invita le Istituzioni ad un monitoraggio attivo in funzione delle ricadute turistiche ed economiche sulla Città ed anche dei problemi ancora irrisolti, specie in tema di viabilità ed alimentazione delle navi, correlati ad una piena entrata a regime.”

Ravenna in Comune