Inflazione: un po’ di titoli dalle testate online di ieri.«Inflazione, Ravenna nella ‘top 10’ delle città più care d’Italia: ecco quanto spendiamo in più». «Inflazione. Ravenna la città con l’aumento dei prezzi più alto in regione Emilia-Romagna, secondo i dati Codacons». A livello nazionale l’ISTAT ha stimato un aumento dell’indice dei prezzi al consumo pari al 7,6% su base annua e un lievissimo calo dello 0,4% rispetto al mese precedente. Ravenna risulta all’8,2%. Secondo l’Unione Nazionale Consumatori questo produrrà di per sé comunque un aumento della spesa aggiuntiva per una famiglia “media” ravennate dell’ordine di circa 2mila euro l’anno. In altre parole Ravenna resta ai vertici delle città che sopportano i maggiori aumenti in Italia, mantenendo la prima posizione sia in Romagna che in Regione. Non distante, quanto ad inflazione, peraltro, dalle prime due classificate tra le città. Bolzano che occupa il posto più in alto, infatti, ha un’inflazione tendenziale dell8,5%. E Milano, al secondo posto, ha inflazione pari a quella ravennate. Il Codacons ha spiegato che «Il ribasso dell’inflazione registrato a marzo rispetto ai mesi precedenti è purtroppo solo una illusione ottica determinata dal calo delle tariffe di luce e gas. Per i beni più acquistati dalle famiglie, come alimentari e carrello della spesa, i prezzi crescono a ritmi ancora molto sostenuti, incidendo in modo pesante sui bilanci familiari».

Quando verrà il momento per la Giunta di de Pascale & co. di accorgersene? L’Assessora al Bilancio (ma anche alle politiche per le famiglie…) ha avuto modo di dire la sua sull’argomento: «La percezione che ho dall’esperienza diretta come cittadina, anche avendo visitato altre città vicine e lontane, è che l’aumento dei prezzi a Ravenna non sia molto maggiore rispetto agli aumenti di altri territori». Perciò, chiosa l’Assessora, «Al momento in Giunta non abbiamo in previsione particolari approfondimenti su eventuali ragioni specifiche che causino l’inflazione ravennate».

Come Ravenna in Comune non siamo nella testa del Sindaco (né dell’Assessora), quindi non sappiamo quando questo momento verrà. Sappiamo già che l’aumento delle tasse locali, stabilito dalla Giunta nonostante le nostre richieste in contrario, produrrà un significativo ulteriore aumento dell’inflazione. Avevamo fatto controproposte al Sindaco per evitarlo senza mettere a rischio l’equilibrio tra entrate e uscite. Abbiamo dovuto registrare l’indifferenza di de Pascale, Molducci e del resto della “banda” per le conseguenze nei confronti della popolazione. La decisione di un comune a noi vicino, quello di Cervia, di non aumentare le tasse locali, demolisce platealmente le affermazioni di de Pascale per cui gli aumenti sarebbero “obbligatori”. Giunge anzi notizia della volontà della Giunta di aggiungere aumenti ad aumenti, incrementando ulteriormente la TARI.

Riprendiamo il titolo di un articolo giornalistico che esprimeva un paio di mesi fa la posizione di Ravenna in Comune: RiC: «Il Comune può e deve intervenire contro il carovita». Il modo sbagliato di farlo è quello di aumentare le tasse locali. «Sbagliare è umano, perseverare è diabolico»: dunque eviti almeno il Sindaco di aumentare la TARI!”