“Qualche mese fa un inguaribile “ottimista” tra i banchi dell’opposizione in Consiglio Comunale domandava a de Pascale: «Perché i 5 Stelle sono ancora in giunta a Ravenna?». A rendere legittima la propria domanda il Consigliere indicava una presunta divergenza da parte dei pentastellati rispetto alla posizione della maggioranza sui temi strategici. Anzi, aggiungeva, sulle tematiche energetiche la maggioranza dovrebbe ringraziare l’apporto dell’opposizione.

Come Ravenna in Comune non possiamo che condividere l’assunto dell’identità di vedute tra maggioranza e opposizione consigliare circa le tematiche energetiche. L’ultima prova, cioè l’approvazione senza voti contrari e con un solo astenuto della delibera sul rigassificatore, lo ha confermato. Anche da parte pentastellata non ci sono state differenze rispetto al resto della maggioranza (e dell’opposizione almeno in questo caso). Alla faccia di precedenti ambiguità mantenute durante la campagna elettorale e di cui abbiamo dato conto, la maschera è stata gettata. Senza problemi, quanto meno a livello ravennate, il volto che mostrano i 5stelle non sfigura certo nella foto di gruppo della maggioranza.  

Quale azione concreta è stata svolta dai 5stelle locali nella Giunta e nel Consiglio perché de Pascale onorasse anche la parte di promesse greenwashing del suo programma di mandato? Sono temi fondamentali quelli energetici? Allora è su questi temi che si dovrebbe giocare la permanenza in maggioranza, come correttamente analizzava il consigliere di opposizione (di centrodestra ovviamente, perché l’opposizione di sinistra, da quando siamo usciti dal Consiglio, non ha più rappresentanza). Non risulta che questa invece sia mai stata considerata un’opzione. Una volta imbarcati e occupata la cabina, la crociera continua. Tant’è, appunto, che per ovviare alla presunta alterità di vedute, si è ricomposto l’amorevole quadretto con la delibera sul rigassificatore.

Quali altri temi fondamentali per i pentastellati? Il consumo di suolo zero, sbandierato in ogni occasione, costituisce un importante esempio. Talmente valido che anche in questo caso nessun imbarazzo al Sindaco hanno creato i pentastellati (più precisamente il Consigliere Schiano) in occasione delle decisioni arrivate al voto consigliare in tema di nuove lottizzazioni, supermercati, cementificazioni, ecc. Forse che su qualcuno dei temi rispetto ai quali proviamo a grigliare il Sindaco, dalla mala gestio nei lavori pubblici, alle disposizioni fintamente antidegrado, dal disastro della sanità pubblica, all’indifferenza rispetto alla sicurezza e legalità del lavoro, i 5 stelle hanno forse alzato anche loro, magari timidamente, il ditino? Niente affatto, assolutamente allineati assieme alla maggioranza.

Stesso discorso per la Giunta. Non è mai arrivata informazione di alcuna differenza di vedute da parte del pentastellato assessore (l’Assessore Gallonetto) rispetto alle decisioni assunte dalla Giunta nel suo complesso o da uno o l’altro dei suoi membri. Tutti d’accordo, dunque, sulle politiche estrattivistiche, alla faccia della propagandata, ma inesistente, svolta verso le rinnovabili. D’accordo anche sui piccoli segnali che però fanno la differenza, ad esempio sulla eliminazione fisica delle panchine perché “danno un senso di degrado”. D’accordo sui vari via libera alle impermeabilizzazioni dilaganti. Eccetera eccetera.

Ancora non avevamo avuto modo di vedere l’Assessore Gallonetto direttamente sul campo. Probabilmente questo a causa di deleghe che, per la maggioranza di de Pascale, costituiscono né più né meno che fumo negli occhi per chi vuol crederci a tutti i costi: Transizione Digitale, Verde pubblico e riforestazione, Diritti degli animali. Qualche indizio, però, lo avevamo avuto dai suoi silenzi che hanno contornato, volta a volta, il tentativo di far fuori tutti i daini e la decisione di far fuori almeno una parte dei pavoni. Questa volta non si è potuto tirare indietro e ci ha “regalato” la prova provata della totale omologazione dei pentastellati ai repubblicani, ai coraggiosi e agli altri compagni di crociera. L’eliminazione fisica delle nutrie, castorini, Myocastor coypus o comunque si decida di chiamarli (non topi, però, perché si tratta di animali diversi) dal Parco Teodorico costituisce una decisione rivendicata in quanto «l’obiettivo auspicabile, anche se di difficile attuazione, è l’eradicazione della specie dal territorio regionale e visto lo status giuridico delle specie, non sono previste limitazioni numeriche». Inutile ricordare all’assessore che la sua delega prevede si occupi dei diritti degli animali, non della loro soppressione. Inutile ricordare all’assessore che nessuno dei motivi addotti dal piano regionale per l’eradicazione pare applicarsi al parco Teodorico: dove sono le opere idrauliche o le coltivazioni da tutelare? Inutile anche ricordare che il piano costituisce norma regionale e la costituzione vigente affida alla sola legislazione statale il potere di disciplinare i modi e le forme di tutela degli animali: il piano dunque è incostituzionale. Inutile, infine, ricordare all’assessore che se proprio proprio ci tiene così tanto all’attuazione del piano regionale, questo prevede la possibilità di applicare il metodo della sterilizzazione «nell’ambito di un attento schema sperimentale che identifichi un’idonea area di studio e si basi su uno schema di attività ed un disegno di campionamento che permettano un’analisi statistica dei risultati conseguiti». Sembra sia stato scritto apposta pensando alla limitata colonia del Parco Teodorico. Niente di tutto questo però si è ricordato l’assessore, mentre al centro dei suoi interessi si poneva solo l’esigenza di far meglio dei suoi compagni di crociera: tutti uniti appassionatamente, le sfumature tra posizioni valgono solo per la durata di una campagna elettorale.

Per quanto ci riguarda, invece, come Ravenna in Comune restiamo coerenti ai nostri valori e sosteniamo le cittadine e i cittadini che lottano per la tutela dei diritti di chi non può difenderli autonomamente. Ringraziamo quante e quanti domenica e ieri hanno raccolto firme e manifestato lo sdegno per la strage in atto al Parco Teodorico.