“Despar annuncia «un’importante operazione di riqualificazione urbana. A Ravenna abbiamo acquistato di recente uno spazio a ridosso del centro storico, caratterizzato dalla presenza di resti storici di epoche diverse. Sarà qui, con una struttura moderna ma con richiami mirati al contesto in cui si trova, che nel 2024 apriremo un nuovo punto vendita». Insomma dopo l’annuncio entusiastico dell’Assessora Del Conte che preannunciava la “riqualificazione”, è stata confermata dalla proprietà la realizzazione di un supermercato nell’area ex AMGA di Via Venezia a Ravenna. Il tutto sotto il titolo di “riqualificazione urbana”. Che, immaginiamo, si applichi anche all’Eurospin che sorgerà in Via Lussino, lungo via Trieste, a pochi passi dalle altre “riqualificazioni” che vanno sotto il nome di parco commerciale “Teodorico” e “Teodora”. In questo caso, però, “all’entusiasmo” da parte della maggioranza si uniscono i banchi dell’opposizione perché, viene detto, «non ci sarà una nuova occupazione di suolo vergine, bensì ricostruzione di un lotto in cui sono esistenti edifici di varia natura, in maggior parte di carattere industriale-artigianale».

Dopo Despar ed Eurospin poteva stare ferma Conad? Certo che no. Così sono “riqualificazioni” annunciate da Conad l’iniezione di grande distribuzione in via Antica Milizia e in Darsena nell’area CMC. In attesa di vedere cosa verrà fuori, sempre da parte di Conad in Darsena, dalla “riqualificazione” ex SIR. Già in funzione le “riqualificazioni” di Famila in via Argirocastro (ex Fornace Hoffmann), di MD in Viale Europa, e di PAM in via Diaz (al posto di una libreria), bisogna ringraziare la crisi finanziaria Coop se almeno da parte di questo marchio non si sono avute da un po’ nuove “riqualificazioni” (bastano e avanzano quelle del recente passato, però). Comunque sarebbe sufficiente allargare lo sguardo ad altri settori della grande distribuzione per riaprire il discorso. A partire dalla “riqualificazione” Bricoman a Fornace Zarattini… Ma qui, per ora, ci fermiamo.

La prima domanda che poniamo all’Amministrazione Comunale è come si possa spacciare per “riqualificazione” il via libera pressoché automatico accordato ad ogni nuova iniziativa edilizia della gdo. Inoltre registriamo che, al secondo posto nel grande libro delle giustificazioni del Sindaco, subito dopo di “la decisione era già stata presa quando sono arrivato”, ci sia il fatto che “si tratta di superficie già edificata”. La seconda domanda che Ravenna in Comune pone, dunque, è: «Come si può pensare di ridurre il tasso di impermeabilizzazione del territorio ravennate (record nazionale secondo i dati ISPRA) se si continuano a cementificare nuovi terreni e si rinnova senza tregua la mano d’asfalto anche su quelli in disuso?». Infine, per quello che, invece, riguarda la presunta soluzione rappresentata dalle compensazioni ambientali, ci rifacciamo completamente alle parole di Luca Mercalli, presidente della Società Metereologica Italiana (SMI): «Non servono. Se perdiamo un ettaro di suolo non serve piantare alberi da un’altra parte. Anche i progetti di riforestazione non compensano questi progetti, non è il modo corretto di ragionare. Il suolo una volta perso non si può recuperare. Sarebbe come se io le proponessi di tagliarle una gamba e metterle una bella protesi. Suppongo che si terrebbe la sua gamba…».”

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