“A Ravenna si ha la certezza che ad ogni serie di ispezioni, praticamente in ogni settore lavorativo, corrisponderà puntuale l’accertamento di violazioni delle più svariate normative, da quelle a tutela della sicurezza a quelle emanate a garanzia del rispetto della regolarità contributiva, ecc. Così è stato anche nell’ambito delle verifiche effettuate nei giorni scorsi nei cantieri edili della nostra provincia da carabinieri e ispettorato del lavoro. In 14 cantieri ispezionati sono state 20 le violazioni contestate in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro comportando la sospensione di 4 delle imprese che vi operavano. Quanto agli aspetti di regolarità nell’assunzione, su 36 posizioni controllate, 4 lavoratori sono risultati completamente in “nero”. In maggio, nello stesso settore, i controlli di carabinieri ed ispettorato nella nostra provincia avevano riguardato 37 imprese edili, 8 delle quali erano state sospese per violazioni in materia di sicurezza. 21 complessivamente le violazioni in materia di sicurezza allora accertate. Quanto ai controlli sulle posizioni lavorative, su 79 lavoratori controllati, per 11 erano risultate irregolarità e 6 erano completamente “in nero”.

Il mancato rispetto di norme e contratti di lavoro non riguarda solo Ravenna né solo l’edilizia, naturalmente. Dai dati pubblicati dall’Ispettorato nazionale del Lavoro, lo scorso anno in Italia sono state effettuate da Ispettorato, Inps e Inail 84.679 ispezioni. Le irregolarità riscontrate complessivamente hanno riguardato il 69% dei casi verificati. Quale sia la considerazione in cui è tenuto il rispetto della legge in ambito lavorativo, del resto, è stato mostrato dal caso esemplare del Jova Beach Party a Fermo. A fronte di 51 lavoratori controllati sono risultate completamente in “nero” le posizioni di 17. Diffusa la notizia, invece di scusarsi il cantante ha accusato la stampa di “killeraggio mediatico” rincarando poi la dose per le denunce di scarsa sensibilità ambientale a dispetto della pubblicità del tour (“econazisti” ha definito i suoi critici). Vale per Jovanotti come vale per tutte le violazioni che vengono riscontrate la constatazione del Capo dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro: «Dietro al lavoro in nero c’è l’assenza di orari regolamentati, misure di sicurezza, coperture previdenziali e assicurative: dove c’è lavoro non contrattualizzato non ci sono i diritti».

Se quel “Patto territoriale di comunità per la prevenzione degli infortuni, la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro e la legalità” sottoscritto il 29 luglio da ben 42 fra enti e organizzazioni davanti al prefetto di Ravenna deve servire a qualcosa, ci aspettiamo un consistente aumento dell’attività ispettiva già nei prossimi mesi. Per Ravenna in Comune sono i controlli e l’effettività delle sanzioni che possono garantire maggiore sicurezza e il rispetto dei diritti sovente calpestati, non già i proclami di buona volontà. E, come dice il capo dell’Ispettorato del lavoro, «le ispezioni devono essere organiche e sistematiche su tutti i profili del rapporto di lavoro: regolarità, sicurezza, emersione, tutele individuali e collettive».”