Ravenna in Comune invita a partecipare alla marcia per la luce organizzata dall’opposizione consiliare contro i provvedimenti della Giunta di spegnimento dell’illuminazione pubblica. Abbiamo detto fin da quando la notizia è divenuta di dominio pubblico che «Lo spegnimento dell’illuminazione pubblica durante le ore notturne, così come attuato a seguito delle decisioni assunte dall’Amministrazione de Pascale ci trova come Ravenna in Comune in totale disaccordo. L’illuminazione di strade e piazze è un efficace ed indispensabile presidio di sicurezza, la garanzia di un Comune vivibile anche per i soggetti più deboli, e non vi si sarebbe dovuto rinunciare».

Da ieri sappiamo che non è stato tenuto in considerazione nemmeno il parere negativo della Questura, che si era aggiunto alle perplessità tempestivamente manifestate dalla Prefettura («La cosa ci preoccupa. Capisco i problemi dei Comuni nel pagare le bollette, ma bisogna fare attenzione perché questo può compromettere la sicurezza stradale e pubblica» disse il Prefetto già in ottobre). Il vicesindaco Fusignani “scopre” che i furti c’erano già prima dello spegnimento delle illuminazione e ritira fuori la storiella che i record italiani che Ravenna stabilisce «dimostrano la salubrità ambientale e la fiducia dei cittadini nelle istituzioni». Sappia il vicesindaco che nelle statistiche non compaiono tutte le telefonate di chi segnala una effrazione ma poi non compila una formale denuncia proprio perché non ha fiducia sul fatto che serva a qualcosa. E sono molte. Quindi, semmai, le statistiche, benché ci pongano in testa alle città più insicure d’Italia per furti in abitazione, sono “generose” nei confronti della realtà ravennate, altro che dimostrare la “salubrità ambientale”! D’altra parte, un’Amministrazione che straparla di eliminare le panchine perché «contribuiscono a dare un senso di degrado» e confonde la sicurezza con le telecamere, non può capire perché la gente si senta meno sicura nell’attraversare nel totale buio notturno la città e i foresi. Al contrario di ladri e malviventi che, invece, al buio si trovano a loro agio.

Ravenna in Comune ha contestato sia le scelte delle spese natalizie che quelle dei risparmi sull’illuminazione pubblica. Così come abbiamo evidenziato le buone pratiche dei comuni vicini (ad esempio Cervia, dove de Pascale pur risiede e quindi dovrebbe ben conoscere) che hanno per tempo efficientato i consumi energetici risparmiando alla cittadinanza il buio a cui la Giunta ha costretto i ravennati. Non sono mancati negli anni i nostri richiami affinché alle parole di transizione alle energie rinnovabili seguissero quei passi promessi ma mai compiuti da de Pascale.

Coerentemente Ravenna in Comune parteciperà alla marcia che si svolgerà, senza simboli, insegne o slogan di partito, venerdì 2 dicembre con partenza contemporanea alle 19.00 sia da Porta Sisi (accesso di via Mazzini) che da Piazzale Farini (davanti alla Stazione) per arrivare congiuntamente in Piazza XX Settembre (piazza dell’aquila). A chi partecipa è richiesto di portare una torcia elettrica o di utilizzare la luce del cellulare durante il percorso che, alle 20.00, verranno simbolicamente spente. Il Sindaco ha cominciato a capire, forse, l’entità dell’errore commesso ma fatica a compiere la retromarcia politica. Il successo della marcia per la luce lo aiuterà ad ingoiare il rospo. Ravenna in Comune, come fatto in tante occasioni durante la precedente consiliatura, darà il proprio contributo alla riuscita dell’iniziativa dell’opposizione.”