La società comunica di avere ricevuto dalla Procura Nazionale Antidoping una richiesta di sospensione cautelare nei confronti del calciatore Benjamin Mokulu in seguito ad un controllo antidoping di routine effettuato il 18 febbraio u.s.

La sostanza contestata, clostebol metabolita, è contenuta in una pomata ad uso topico di libera vendita in farmacia, senza alcuna prescrizione medica, per il trattamento delle lesioni della pelle. “Un semplice farmaco che il giocatore, in assoluta buona fede, avrebbe assunto autonomamente per curare in casa una lieve ferita al piede che non riusciva a rimarginarsi” affermano dal Ravenna FC. 

Un’azione effettuata inconsciamente in un periodo in cui il calciatore era fuori causa per infortunio, tuttavia, senza avere preventivamente informato il medico sociale, contrariamente a quanto previsto dal regolamento interno che la società ha fatto sottoscrivere a tutti i tesserati ad inizio stagione.

Fermo restando l’assoluta e ferma condanna di qualsiasi pratica illegale atta all’alterazione del risultato sportivo, la società rimane in attesa delle contro analisi nella consapevolezza che l’incauta pratica del proprio tesserato sia stata eseguita in buonafede e non con l’obbiettivo di alterare le proprie prestazioni. La società rimane ovviamente a disposizione delle autorità per le verifiche del caso ed al contempo valuterà la tutela dei propri interessi nelle sedi opportune.

Non si ferma inoltre il cluster di Covid-19 che ha colpito la squadra giallorossa. Ricevuti gli esiti dei test molecolari e sierologici cui si sono sottoposti tutti i membri del gruppo squadra sono emerse altri 8 casi di positività.

Si tratta di quattro calciatori (Codromaz, Perri, Raspa e Zannoni) e quattro membri dello staff. Tutti al momento risultano asintomatici.

Alla luce di questo sono stati sospesi gli allenamenti dei giocatori attualmente negativi che proseguiranno in forma privata ed individuale, nell’attesa di ricevere gli esiti dei nuovi accertamenti che verranno effettuati nella mattinata di domani.