“La storia si ripete, estate dopo estate. E diventa cronaca di cattive pratiche, evidentemente sempre più diffuse. Parliamo del lavoro stagionale: un tempo “pilastro” dell’economia turistica estiva, oggi sempre più al centro di appelli sconsolati da parte delle associazioni di categoria (“non si trovano lavoratori”), oppure – ed è peggio – oggetto di inchieste giudiziarie per comportamenti scorretti di chi dovrebbe mettere a disposizione i posti di lavoro.

L’anello debole della catena sono sempre i giovani:le ragazze ed i ragazzi che si trovano ad entrare nel mondo del lavoro “per fare la stagione”, ma che oggi vengono a contatto con tipologie di rapporti sempre più incerti: che formano lavoratori precari, a chiamata, malpagati e spesso senza le tutele assicurative, sanitarie e previdenziali.

Non bastano né gli effetti di due anni di Covid né la crisi energetica ed economica né gli spettri della guerra, a motivare questi comportamenti imprenditoriali: che vanno denunciati, modificati, contrastati con senso di responsabilità. Serve una nuova cultura fondata sulla consapevolezza che nessuno si arricchisce scaricando le difficoltà sui soggetti più deboli, cioè le lavoratrici e i lavoratori. Semmai serve riqualificare l’offerta e investire anche sui servizi, sulle professionalità e quindi sul personale e sulla formazione. Tutti abbiamo grandi aspettative e speranze per l’estate, ma la malattia cronica della precarietà di cui il Paese è affetto da molto tempo rischia ancora una volta di restare in guarita.

Per questo Ravenna Coraggiosa rivolge un nuovo appello all’Osservatorio per il lavoro e la legalitàaffinché – coordinandosi con l’Ispettorato del lavoro, le autorità sanitarie, le forze dell’ordine e le organizzazioni sindacali – si concentri su queste situazioni critiche: individuandole puntualmente attraverso estesi controlli e adottando tutti i provvedimenti necessari per ricondurre alla legalità e al rispetto dei contratti, dei diritti dei lavoratori e delle regole sulla sicurezza del lavoro tutte le aziende che vogliono operare sul nostro territorio.”