“La soluzione attivata dall’ASL-Romagna, con un nuovo incarico provvisorio ad un medico che da lunedì 24 maggio sarà all’ambulatorio presso il Centro “Podium”, fa si che se ne eviti la chiusura. La denuncia fatta dal Comitato Cittadino Zona Poggi–Via Antica Milizia partiva dalla preoccupazione di quei cittadini, in particolare gli anziani, che avrebbero dovuto rivolgersi ad un altro ambulatorio e nemmeno troppo vicino” affermano i membri di Ravenna Coraggiosa.

“Per Ravenna Coraggiosa, i presidi dei medici di famiglia devono essere e rimanere i primi ai quali ci si rivolge quando si ha un sintomo di qualsiasi tipo: ma in un futuro prossimo – visti anche i numeri dei previsti pensionamenti nei prossimi anni, oltre che delle riduzioni governative del budget per il settore nell’ultimo decennio – potrebbero verificarsi altre situazioni analoghe a quella del Podium, a causa della carenza dei medici di medicina generale” prosegue Ravenna Coraggiosa.

“L’emergenza Coronavirus ha acuito, drammaticamente, tutte le difficoltà del settore: e i medici di base sono stati coloro che hanno presidiato il territorio, permettendo a molti ammalati di essere curati a domicilio evitando il ricorso al Pronto Soccorso e al ricovero ospedaliero. Ora dobbiamo voltare pagina. L’assistenza territoriale e domiciliare è la risposta ad una popolazione sempre più anziana con patologie croniche crescenti e l’unica capace di sgravare il Pronto Soccorso spesso centro di accoglimento di richieste inappropriate” prosegue il gruppo politico.

“In questi mesi è risultata indispensabile ed improcrastinabile una completa ristrutturazione della sanità territoriale. Finalmente il PNRR detta le linee di indirizzo sulle quali le Aziende Sanitarie Locali dovranno programmare e mettere in atto tutte quelle iniziative atte a soddisfare la richiesta di salute dei cittadini di loro competenza. “Case della Comunità” e presa in carico della persona; casa come primo luogo di cura, assistenza domiciliare e telemedicina; sviluppo delle cure intermedie: sono i tre indirizzi che rappresentano l’architrave dell’assistenza territoriale, per cui dal Recovery Fund verranno utilizzati 7 miliardi di euro tra il 2022 e il 2026” afferma Ravenna Coraggiosa.

“Ed è in questi indirizzi che ci riconosciamo. Ravenna Coraggiosa chiede un cambiamento di rotta nella politica sanitaria dei nostri territori, caldeggia il completamento della rete delle Case della Salute, il potenziamento della assistenza domiciliare, la promozione di una medicina di prossimità e di iniziativa. Chiediamo all’amministrazione comunale ed alla direzione della ASL Romagna di mettere mano da subito alla progettazione; i tempi sono molto stretti e l’erogazione dei fondi avverrà solo a fronte di progetti chiari, realizzabili e innovativi. Serve una vera e propria rivoluzione culturale che richiederà la partecipazione e il contributo degli operatori sanitari, delle organizzazioni sindacali, del Terzo settore, dei cittadini” continua Ravenna Coraggiosa.

“Se sarà impossibile garantire a tutti un ambulatorio medico sotto casa, è però inderogabile rivedere il paradigma della prossimità e garantire un’assistenza gratuita, di qualità, facilmente fruibile. La Sanità Digitale sarà di grandissimo aiuto, unitamente alle strutture. In attesa di realizzare le forme di assistenza a più lunga scadenza, alla direzione della ASL Romagna si chiede di provvedere con soluzioni temporanee così come avverrà al Centro “Podium”: si valorizzino medici e infermieri già in organico, oppure si proceda con l’assunzione di personale idoneo che poi possa andare a costituire l’organico delle strutture territoriali” conclude Ravenna Coraggiosa.