Domani in Consiglio Comunale verrà discusso l’ordine del giorno firmato da Luca Cortesi e Francesca Impellizzeri (Ravenna Coraggiosa), Massimo Cameliani (Partito Democratico), Chiara Francesconi (Partito Repubblicano Italiano), Daniele Perini (Lista De Pascale Sindaco), Giancarlo Schiano (Movimento 5 stelle) dal titolo “Per una accoglienza veramente completa e partecipata”.

Questo ordine del giorno è frutto di un percorso che comincia nello scorso inverno quando un gruppo di cittadine e cittadini e di associazioni attive sul territorio in tema di accoglienza lancia un appello chiamato “Creare il precedente”: la drammatica situazione dei migranti intrappolati al confine tra Polonia e Bielorussia ha spinto a chiedere che partisse da Ravenna una iniziativa volta all’accoglienza di una famiglia, attraverso la creazione di un corridoio umanitario, per (appunto) creare il precedente affinché altre città in Italia si potessero muovere nella stessa direzione.

La situazione di stallo di queste persone ai confini dell’Europa si è protratta e si sta protraendo per mesi, con due elementi in più rispetto a quando è stato lanciato questo appello: il conflitto in Ucraina (che ha comprensibilmente catalizzato l’attenzione sulle persone in fuga dai teatri di guerra) e il completamento del muro sul confine polacco (nel silenzio delle istituzioni europee) per 150 chilometri.

In un quadro come questo, anche se siamo a distanza di mesi da quando è stata lanciata questa proposta, tale sollecitazione non perde certo di valore né urgenza, anzi ne emerge ancora con più forza la sua necessità.

L’appello è stato firmato da moltissime persone e associazioni, a questo è seguito una prima risposta del Sindaco, poi un incontro con i gruppi di maggioranza e l’assessora all’immigrazione, ora arriva in Consiglio per portare la discussione nell’aula che rappresenta i cittadini e le cittadine ravennati.

Oltre al progetto di micro accoglienza lanciato, il documento (proprio perché ha visto il contributo di chi quotidianamente è impegnato nel settore) mette in rilievo anche alcune situazioni di criticità che riguardano la nostra città, dalla difficoltà per cittadini stranieri di trovare un alloggio, al problema degli sfratti dopo lo sblocco post pandemia, alle situazioni di fragilità e precarietà in cui si trovano le persone senza fissa dimora per le quali, specialmente in inverno, i posti nei dormitori scarseggiano.

E a partire da questi punti, quindi, si vuole segnare quale sia l’indirizzo da perseguire per portare avanti una politica di accoglienza veramente completa e partecipata.