In Italia il 96,5% degli apprendisti ha un contratto di ‘apprendistato professionalizzante’, ovvero finalizzato al conseguimento di una qualificazione professionale. Ma sempre più spesso si registrano casi di aziende che dimostrano la deliberata intenzione di sfruttare un istituto che, senza il coinvolgimento di un’istituzione scolastica o formativa, si presta facilmente ad abusi. Se non direttamente: pagare il dipendente – da formare o già formato – meno di un lavoratore qualificato. In una parola: sfruttamento, aggirando le norme.

E il segretario provinciale Ugl Terziario Ravenna, Giuseppe Greco, parla apertamente “dell’apprendistato professionalizzante con 7 soggetti su 10 che non stipulano il previsto piano formativo con gli enti preposti”.

Abbiamo rilevato in una settimana due contratti in ‘apprendistato professionalizzante’ con aziende che avevano omesso di stipulate e far sottoscrivere ai lavoratori il relativo ‘Piano individuale formativo’. In particolare, in un caso, infliggendo un danno alla lavoratrice, del settore Turismo, in quanto la stessa aveva lavorato come addetta qualificata, in totale autonomia e senza alcuna formazione, ma con retribuzione da apprendista. Ignara delle normative vigenti in materia, la lavoratrice nostra iscritta (e in maternità senza retribuzione) solo quando si è recata al sindacato Ugl Terziario di Ravenna  per il controllo delle buste paga ha appreso che non era stata instradata nel relativo ‘Progetto formativo obbligatorio’, in quanto apprendista, ”: racconta Giuseppe Greco.

Per contro, la stessa azienda aveva beneficiato della contribuzione e retribuzione agevolata pagando il minimo e ottenendo il massimo dalla lavoratrice”: ha aggiunto il segretario provinciale Ugl Terziario Ravenna, che nel caso in oggetto annuncia l’intenzione di chiedere a breve un confronto con il locale Ispettorato del Lavoro e l’ Inps Ravenna, gli organi preposti in materia.

Mentre all’azienda, il sindacato Ugl ha contestato il contratto di apprendistato chiedendo l’applicazione delle  differenze  retributive e contributive, inclusa l’erogazione della 13ma e della 14ma  mensilità, con la trasformazione del contratto a tempo indeterminato.

Chi lavora ha  diritto all’equo salario, e da sempre ci attiveremo contro ogni forma di sfruttamento. Indicando le lacune di legge e l’esiguità dei controlli in settori chiave per l’economia locale come la ristorazione e il turismo. L’apprendistato potrebbe essere uno strumento utile ad avvicinare a domanda e offerta di lavoro, sostenendo al tempo stesso la costruzione di competenze professionali per l’occupabilità dei giovani e la produttività del lavoro, ma la continua instabilità del quadro normativo e la mancanza di controlli creano i presupposti per le irregolarità che, senza sosta, porteremo all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni, nell’esclusivo interesse dei lavoratori”: afferma e conclude Giuseppe Greco.