Com’è possibile concentrare in un solo strumento, fino a Bach estraneo al concetto stesso di solismo, una simile qualità e varietà di invenzione, gioco, poesia e al tempo stesso infallibile razionalità? L’esecuzione delle Suites per violoncello solo di Bach non manca mai di provocare stupore e ammirazione di fronte alla capacità del compositore di piegare la mole massiccia dello strumento a un pensiero musicale così ardito. Violoncello solo, gli appuntamenti dei Vespri a San Vitale di lunedì 17 e martedì 18 giugno, naturalmente sempre alle 19, sono dunque un dovuto omaggio a un caposaldo della letteratura per violoncello, affidato alla musicista taiwanese Jo-Chan Lin. Delle sei suite esegue le n. 1 in sol maggiore e la n. 4 in mi bemolle maggiore lunedì 17; la n. 2 in re minore e la n. 6 in re maggiore martedì 18.

Riconducibili agli anni di Bach a Köthen come Kappelmeister del principe Leopold di Anhalt, si ritiene che le Suites siano state composte per uno degli ottimi strumentisti di quella cappella di corte, il violoncellista (o violista da gamba) Christian Bernhard Linigke. Un’occasione per il compositore di approfondire la tecnica strumentale per costruire architetture in cui intrecciare e trasfigurare in una sorta di compendio d’arte totale ogni stile e maniera, dal patetismo brillante della scuola italiana al funambolismo bizzarro dei virtuosi tedeschi, dal gusto delicato della scuola francese all’essenza figurativa del barocco internazionale. Ciò che accomuna queste inarrivabili Suites è l’aggiunta ai quattro tempi fondamentali di rito (Allemanda, Corrente, Sarabanda e Giga) di un esteso e caratterizzante  Preludio all’inizio e di una coppia di danze tra la Sarabanda e la Giga. Risultato: una costruzione in due grandi sezioni, tra loro speculari, di tre pezzi ciascuna, con al centro il tempo lento della Sarabanda, momento di massima concentrazione espressiva dell’intera composizione.

Nata a Taiwan nel 1988, Jo-Chan Lin ha intrapreso gli studi musicali a cinque anni, prima pianoforte, poi violino, canto e infine violoncello, diplomandosi nel 2004. Ha studiato poi con Victor Spieller, allievo di Mstislav Rostropovič, affermandosi in diversi concorsi nazionali. Trasferitasi a Roma nel 2011, si diploma al Conservatorio di Santa Cecilia, per poi laurearsi in musica da camera. Si perfeziona inoltre in Quartetto d’archi alla Scuola di musica di Fiesole e frequenta l’Accademia Stauffer sotto la guida del Quartetto di Cremona. Tra le esibizioni, ha preso parte al Festival di musica da camera di Roma a Palazzo Barberini e ha suonato al festival dedicato a John Cage a Lucca; ha suonato alla National Concert Hall di Taipei; con il Quartetto Arditti al Parco della Musica di Roma. Nel 2018 tiene più di venti concerti come Primo violoncello in Germania, poi come Konzertmeister con la Georgian Sinfonietta presso la Munich Concert Hall e la Berlin Konzerthaus. È stata Primo violoncello solista nell’Orchestra da camera di Stato di Tbilisi (Georgia).

Il percorso sulle suites di Bach si concluderà idealmente il 4 luglio con il concerto di Mauro Valli (Bach il grande, Gabrielli il primo) in programma al Chiostro della Biblioteca Classense, per il quel saranno eseguite anche la Suite n. 3 e la n. 5. I Vespri a San Vitale continuano invece con un altro solista, questa volta al sax: Dimitri Grechi Espinoza presenta, il 19 e 20 giugno, Oreb.