04/04/2018 – Sensibilizzare sul dramma della tratta delle giovani donne costrette a prostituirsi e chiedere una legge che punisca i clienti: questi gli obiettivi della campagna “Questo è il mio corpo”, promossa dall’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII. Per presentare la campagna, mercoledì 4 aprile si terrà un incontro presso la parrocchia del SS. Crocifisso – Cappuccini (ore 20,45, nella ex chiesa del convento, via Canal Grande 57, Faenza), dal titolo “Contro la tratta: prostituite, non prostitute”. La relatrice sarà Francesca Ciarallo, del coordinamento nazionale della compagna per la Comunità Papa Giovanni XXIII. Introdurrà la serata Elisa Fiorani, Cisl Emilia-Romagna (il sindacato, infatti, appoggia con convinzione la campagna). L’incontro è promosso dall’Ordine francescano Secolare e dalla parrocchia nell’ambito delle iniziative della settimana di festa del SS. Crocifisso. La serata, inoltre, si pone in continuità con il rosario itinerante che si è tenuto giovedì 8 marzo dalla chiesa del Paradiso a Pieve Ponte, lungo la via Emilia. La campagna “Questo è il mio corpo” nasce dalla lunga esperienza della Comunità Papa Giovanni XXIII di vicinanza e impegno di liberazione per le ragazze costrette a vendere il proprio corpo. Le vittime sono sempre soggetti deboli, a volte poco più che adolescenti, private dei documenti, sradicate dal loro paese, non in grado di difendersi e di reagire. E al culmine della violenza e della sopraffazione c’è il cliente: è la domanda che fa il mercato, che dà impulso alla tratta e allo sfruttamento. È la domanda che alimenta la schiavitù. E il cliente diventa lui stesso uno sfruttatore. Paesi europei come la Svezia e la Norvegia hanno fatto da tempo la scelta di vietare l’acquisto di prestazioni sessuali a pagamento e hanno ottenuto una forte riduzione del fenomeno. Recentemente anche la Francia ha approvato una legge che introduce sanzioni nei confronti dei clienti. Sull’esempio di questi paesi, anche al Parlamento italiano nel 2016 è stata presentata una proposta di legge (prima firmataria Caterina Bini, ora rieletta al Senato). La campagna ‘Questo è il mio corpo’ chiede innanzitutto ai parlamentari e al governo di sostenere questo progetto di legge, ma anche agli enti locali di appoggiare il provvedimento e di adottare nei loro contesti misure idonee per scoraggiare la prostituzione. Ognuno può portare il proprio contributo per fermare questa inaccettabile forma di sfruttamento e cambiare le storie e i destini di migliaia di vittime. Durante la serata sarà possibile dare la propria personale adesione alla campagna.