La consigliera comunale Rosanna Biondi, del gruppo Lega, ha presentato in consiglio comunale un question time legato al mondo della scuola:

QUESTION TIME

“PIU’ INFORMATICA E MENO POLITICA NELLA SCUOLA DELL’OBBLIGO

E’ risaputo che, essendo gli ultimi in Europa per spese in istruzione ,analfabetismo informatico e scarsa conoscenza delle lingue straniere sono ciò  che maggiormente ci penalizza e  ci condanna ad essere un popolo ignorante, e che da anni l’Italia e’ terzultima in Europa per investimenti nel settore educativo dietro la Grecia e la Romania.

ESAMINANDO

il Pof del Comune di Ravenna, troviamo grande dispendio di risorse per laboratori su: accoglienza, inclusione e intercultura (inclusione di alunni stranieri), e per il rispetto delle diversità sessuali.

Ora, a forza di chiedere rispetto della cultura di chi arriva da altri paesi e della diversità sessuale di altri, sotto la pressione di psicologi e mediatori culturali, spersonalizzando i bambini nell’età evolutiva,  si rischia di cancellare la nostra identità.

CONSIDERATO

che i tragici fatti di Bibbiano dimostrano che queste figure possono indurre comportamenti falsati e manipolati con i noti risultati devastanti, e che la responsabilità dell’inserimento degli alunni stranieri nella scuola dell’obbligo riguarda la direzione didattica e non va caricata sugli alunni  il cui unico dovere e’ di frequentare la scuola per istruirsi.

DATO

che il laboratorio più grottesco e’ quello dell’ARCIGAY, un movimento politico che ha l’obiettivo del riconoscimento dei diritti gay, trans, lesbiche e intersex, attraverso la decostruzione dei ruoli di genere e dell’identità sessuale nella società e nella famiglia

SI CHIEDE AL SINDACO

  • di abolire con urgenza gli incontri con ARCIGAY
  • di  verificare le competenze di chi gestisce gli inserimenti di alunni stranieri nelle classi, procedendo all’inserimento in classe dopo una seria verifica del livello di scolarizzazione, per non danneggiare  la classe e il nuovo alunno.
  • di impiegare le ore dedicate ai cosiddetti “laboratori”per ore di lezione di recupero delle materie scolastiche curricolari, soprattutto per colmare l’analfabetismo informatico, vera piaga dell’Italia anche ai più alti livelli dell’amministrazione dello Stato”.