Sono stati installati nelle scorse settimane in quattro strutture gestite dall’Opera di Religione altrettanti Defibrillatori Automatici Esterni (DAE), inseriti nella rete dei punti di soccorso del 118.
I quattro defibrillatori sono stati installati a San Vitale, al Museo Arcivescovile, a Sant’Apollinare Nuovo e nel complesso delle Scuole Tavelli. E, di fatto, rendono strutture cardio-protette quelle nelle quali sono inseriti.  Si tratta di macchinari di ultima generazione con dotazione adulto/bambino, in grado di auto-controllare la propria funzionalità quotidianamente e, in caso di utilizzo, di inviare il primo elettrocardiogramma della persona in difficoltà alla centrale operativa del 118.
La dotazione di defibrillatori non è un obbligo di legge per i gestori di monumenti, né di luoghi pubblici. L’obiettivo, spiegano dall’ente, è “accogliere non solo il turista ma la persona” e quindi assicurare a chi è in visita ma anche a chiunque frequenta o passa accanto ai monumenti e alle strutture gestite dall’Opera (e quindi indirettamente a tutta la città) il massimo del soccorso in caso di arresto cardio-circolatorio, più frequente con l’aumento delle temperature.
Ogni anno in Emilia Romagna, una persona ogni mille ha un arresto cardiaco. Intervenire con la rianimazione e l’uso del DAE entro i primi 3-5 minuti dall’inizio dell’arresto può portare la sopravvivenza fino al 50-70% per ogni minuto che passa. Grazie all’uso del defibrillatore, azionato anche da qualsiasi cittadino formato al suo utilizzo, si può raddoppiare o triplicare la sopravvivenza in seguito ad arresto cardio-respiratorio. Per questo è così importante incentivare azioni di “defibrillazione precoce territoriale” da parte di personale non sanitario.