Un compleanno importante e significativo: 28 ottobre 1981 – 28 Ottobre 2021. Sono passati 40 anni dalla nascita a Ravenna della Pubblica Assistenza nella veste di organizzazione di utilità sociale con l’obiettivo di coadiuvare al meglio l’Ente Pubblico nel pronto soccorso, nell’assistenza sanitaria, ordinaria e straordinaria. Sembra passata una vita e per molti versi è così. Il mondo è cambiato, ma ciò di cui ci sarà sempre necessità sarà proprio l’assistenza alle persone.
Nel 1981 in Italia il presidente era Sandro Pertini, mentre il mondo era preoccupato per la Guerra Fredda tra gli USA di Ronald Reagan e l’URSS di Leonid Brežnev. Nel maggio di quell’anno Ali Ağca aveva attentato alla vita di Papa Giovanni Paolo II in Piazza San Pietro mentre la scienza aveva scoperto il virus dell’AIDS. A Londra in luglio si erano sposati Lady Diana e Carlo d’Inghilterra ed a settembre l’IBM aveva lanciato sul mercato il primo personal computer. Oggi il quadro è trasformato e progredito, ma il mondo intero, basato sempre più sulla tecnologia, ha dovuto fare i conti con una piaga ben più impattante dell’AIDS come la pandemia da Covid-19, mentre si guarda al futuro del pianeta con preoccupazione per il riscaldamento climatico e l’incredibile aumento di costo delle materie prime.
Guardando indietro, dopo l’inaugurazione della sede ravennate della Pubblica Assistenza nel 1981, sono diversi i momenti da ricordare per l’associazione. Nel 1982 la prima ambulanza di proprietà in funzione fra Cervia e Marina Romea, nel 1983 la nascita delle sezioni comunali di Lugo e Russi che consentono di ampliare l’esperienza. Tra il 1984 e il 1985 le ambulanze diventano cinque e l’anno successivo si inaugura la prima sede nella zona di viale Randi, oltre all’entrata in funzione dell’Elimedica, il servizio di soccorso primario in elicottero.
Una crescita esponenziale in pochi anni, proseguita con la nascita della centrale unica di chiamata per le operazioni di Pronto Soccorso del 1987, denominata poi Ravenna Soccorso, e negli anni successivi prima l’istituzione del corso permanente di Protezione Civile, e le numerose spedizioni umanitarie in collaborazione con associazioni del territorio impegnate e in tutto il mondo contro la violenza e l’intolleranza nel progetto “Insieme per la pace e contro il razzismo”.
Un altro anno importante nella storia della Pubblica Assistenza di Ravenna è il 1996 quando viene istituito il Dipartimento Emergenza 118 e successivamente l’organizzazione entra a fare parte della Consulta della Associazioni di Protezione Civile. Nel 2002 si registra invece il rinnovo del parco mezzi adottando un modello di ambulanza composto di una motrice su cui è montata una cella sanitaria.
Nel 2011, così come negli anni precedenti, la Pubblica Assistenza continua le sue attività istituzionali e aggregative per la realizzazione di nuovi progetti. Durante i festeggiamenti per il trentennale, viene promosso un concorso di poesia creativa e un bando rivolto alle scuole elementari, medie e superiori con lo scopo di stimolare la sensibilità creativa degli studenti sul volontariato l’assistenza socio-sanitaria. Altri due anni da segnare nel calendario sono poi il 2012 con l’intervento nelle aree terremotate dell’Emilia e il 2020 con la lunga sfida contro il Covid-19 che ancora non si può dire conclusa o archiviata.
Oggi la Pubblica Assistenza Città di Ravenna può contare su più di 300 volontari, preparati attraverso appositi corsi di formazione, e offre migliaia di ore annue di servizi suddivisi tra attività di soccorso, assistenza sanitaria a manifestazioni sportive, trasporto in ambulanza e auto di malati e feriti per trasferimenti, ricoveri, terapie e dialisi, telesoccorso rivolto ad anziani, persone sole o afflitte da handicap psico-fisici.
Ed a tutto ciò si aggiunge il gruppo di Protezione Civile che in diverse circostanze di calamità naturali ha prestato la propria opera a servizio della popolazione locale. La PA Ravenna risulta inoltre centro di formazione secondo le linee guida American Heart Association e gestisce il servizio di trasporto disabili nel sociale “Liberi di essere, liberi di muoversi”.
Dalla recente Relazione di Missione, stilata sull’attività 2020, emergono numeri eloquenti che fotografano l’attuale dimensione dell’attività promossa e organizzata. Nei dodici mesi dello scorso anno, ad esempio, sono state ben 92.160 le ore di servizio prestate da operatori della centrale, personale amministrativo, infermieri e volontari. Le ore totali di impiego dei mezzi per attività di 118, ma anche per trasporti a lunga percorrenza, assistenze sanitarie, terapie e altro, sempre nel 2020, sono state invece 32.789, con 17.776 tratte effettuate dalle ambulanze per un totale di 549.951 km percorsi ai quali si aggiungono 32.745 km percorsi dalle auto.
Durante il primo periodo della pandemia (nei mesi di marzo, aprile e maggio 2020) sono state effettuate 1.922 ore di servizio per l’attività Covid in gestione alla Centrale Operativa 118 Area Vasta Romagna, alle quali si aggiungono 433 ore per la sanificazione dei mezzi. Nella seconda metà dell’anno invece sono state 1.487 le tratte Covid effettuate dalle ambulanze della Pubblica Assistenza di Ravenna in gestione alla Centrale Operativa Trasporti Secondari. Tra i dati degni di una menzione particolare anche i 20.521 servizi complessivi effettuati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2020.
“Se mi guardo indietro – racconta Angela Gulminelli, attuale presidente e tra i fondatori dell’organizzazione – vedo un’intera vita trascorsa al servizio delle persone. La Pubblica Assistenza è questa: una grande famiglia sempre al fianco di tutti e pronta ad intervenire per ogni necessità. I nostri volontari, con il loro entusiasmo e la loro carica vitale, sono il carburante irrinunciabile e questo compleanno lo voglio dedicare a loro che negli ultimi due anni si sono trovati, come tanti altri, ad affrontare situazioni che nessuno di noi avrebbe mai potuto prevedere”.
C’è poi tempo anche per una riflessione più intima: “Per quanto mi riguarda – racconta ancora Angela Gulminelli – sono entrata in PA come socio fondatore, poi dipendente e ancora, volontaria, consigliere e infine presidente. Una lunga strada, a volte in salita, percorsa sempre con entusiasmo e tenendo ben presente che l’obiettivo era ed è il servizio alla collettività. Ho ricevuto molto da questa associazione e da ogni singolo volontario che l’ha frequentata. La Pubblica Assistenza di Ravenna è cresciuta ed è diventata un’importante realtà per la nostra collettività, che a sua volta, in tante occasioni, ha riconosciuto l’impegno profuso. La dimostrazione più significativa l’abbiamo avuta durante questi lunghi mesi di pandemia. Sento la Pubblica Assistenza un po’ come una mia creatura. Non essendo più una ‘ragazzina’ non ci sarò per i prossimi 40 anni, ma un pezzo del mio cuore sarà sempre qui”.