Protezione civile e università: Cultura del rischio, aumentare la capacità di previsione e prevenzione

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Come comportarsi di fronte ad un bene culturale a rischio durante terremoti, allagamenti o altri eventi naturali?

Un incontro a più voci, finalizzato ad incrociare domanda e offerta di ricerca e formazione sul tema dei beni culturali e ambientali a rischio, si è tenuto a Palazzo Corradini mercoledì 20 novembre, organizzato dall’Associazione Volontari Protezione Civile R.C. Mistral e il Dipartimento di Beni Culturali del Campus di Ravenna, con il patrocinio del Comune di Ravenna, della Regione Emilia-Romagna e dell’Associazione Italiana di Archeometria, grazie al supporto di Fondazione Flaminia.

L’iniziativa sulla cultura del rischio a Ravenna è nata, ed infine si è concretizzata, a seguito di un allagamento nella zona perimetrale di San Vitale e Galla Placidia, nei pressi dell’edificio di Santa Croce nel periodo di agosto. In quell’occasione i volontari Mistral furono chiamati dalla Sovrintendenza, in accordo con il Comune, per intervenire. Da allora si fatta strada l’idea di riflettere su competenze, formazione e strategie territoriali in dialogo e sinergia fra diverse Istituzioni, per dare risposte sul versante cultuale all’intero territorio ravennate.

Come da normativa vigente, gli unici che possono mettere mano su opere d’arte sono i laureati di Beni Culturali. Per questo ad agosto si è reso necessario un lavoro condiviso: la parte emergenziale era stata lasciata ai volontari Protezione Civile Mistral, ma sotto precise indicazioni dei laureati su dove mettere i piedi e cosa fare e non fare, ad esempio togliere l’acqua piano invece che in fretta.