Sarà in bici e avrà per mèta una tra le più belle ville della campagna faentina la prossima visita guidata della Pro Loco, sabato 14 maggio (ritrovo alle 14.30 sotto il Voltone Molinella). Si tratta della Villa Siletta, in via Banaffa, parrocchia di San Biagio. La visita è possibile per la gentilissima disponibilità dei proprietari che rendono accessibile villa, giardino e il magnifico oratorio, tutto risalente a fine ’700.

L’edificio venne costruito nel 1790 da Gioacchino Tomba (soprannominato appunto e’ Silet), architetto figlio di quel Pietro Tomba senior che aveva dato origine ad una vera e propria dinastia di costruttori protrattasi per tre generazioni fino a Pietro Tomba junior che caratterizzerà tutto il primo Ottocento faentino e che qui, sedicenne, probabilmente ha dato un contributo progettuale nelle geniali soluzioni architettoniche dell’interno dell’oratorio stesso.

Gioacchino si era fatto strada come costruttore, aveva raggiunto anche soddisfacenti gratificazioni economiche e desiderava una residenza di campagna che rappresentasse bene il nuovo stato sociale raggiunto. Per questo concepì una notevole monumentalità nella villa, ad esempio con il disinvolto uso di colonne ed archi, e nel limitrofo oratorio che, sia pur nelle piccole dimensioni, si presenta elegantissimo. In quest’ultimo l’architetto reimpiegò anche un raffinato bassorilievo marmoreo del primo Cinquecento, acquistato da qualche antiquario oppure prelevato da uno dei numerosi cantieri di chiese da lui seguiti. L’opera non è datata né firmata ma è stata analizzata da diversi studiosi che ne hanno sempre sottolineato l’elevata qualità, attribuendola ad un maestro di primo piano di area probabilmente veneta; le ultime ipotesi indirizzano verso Tullio Lombardo, notevolissimo scultore veneziano ma attivo in Romagna per diverse opere fra cui basta citare il “Guidarello” della Pinacoteca di Ravenna del 1525.

L’oratorio presenta, oltre al pregio architettonico naturalmente, anche un’altra notevole opera, cioè la tela con la Nascita della Vergine, anch’essa non firmata ma recentemente attribuita da Anna Tambini al faentino Pasquale Tomba, peraltro parente di Gioacchino.

E’ richiesto un contributo destinato a fini culturali di 5 euro; 3 euro per i soci Pro Loco Faenza.

Ritrovo ore 14.30,  in bici presso Pro Loco – Voltone della Molinella.

Prenotazione obbligatoria, posti limitati,  comportamenti adeguati alle normative di emergenza sanitaria.