29–03-2019-ravenna università , fondazione flaminia laureta in conservazione e restauro dei beni culturali , valeria chioma

Si è tenuta questa mattina a Palazzo Corradini la seduta di laurea del corso di laurea magistrale a ciclo unico in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna attivato dal Dipartimento di Beni Culturali del Campus di Ravenna nel 2013.

Dopo i primi tre studenti laureati nel novembre scorso, un’altra giovane studentessa, del gruppo dei primi iscritti, ha ottenuto il titolo di Restauratore di beni culturali e l’abilitazione alla professione di Restauratore. Si tratta di Valeria Chioma che ha presentato la tesi dal titolo “I dipinti murali della Cappella delle Reliquie di Sant’Apollinare Nuovo a Ravenna. Lo stacco: abuso e scomparsa di una tecnica di restauro”.

“L’occasione delle lauree – ha sottolineato Mariangela Vandini – oltre ad essere un momento di grande soddisfazione è anche un appuntamento fisso in cui il Dipartimento di Beni Culturali ha il piacere di organizzare una proposta culturale e riunire la città attorno al lavoro degli studenti, ricchezza e risorsa per i beni culturali della città e del territorio. Oggi festeggiamo la conclusione di un altro percorso quinquennale: i numeri sono piccoli perché il corso di laurea è rivolto a pochissimi selezionati studenti – cinque per ognuno dei percorsi attivi a Ravenna – ma di grande impatto sui beni culturali cittadini. In questo caso la studentessa ha lavorato sotto la guida dei docenti del corso e in strettissima collaborazione con l’Arcidiocesi di Ravenna – Cervia e in particolare con l’Ufficio Beni Culturali per un progetto di restauro e restituzione alla collettività di un patrimonio ‘nascosto’: un dipinto murale della Basilica di Sant’Apollinare, uno dei siti Unesco della città di Ravenna. La supervisione della Soprintendenza ha reso questo lavoro un’occasione di confronto su temi importantissimi nel settore del restauro dei dipinti murali. Di nuovo, un’occasione di proporre una forte ricaduta sociale nel territorio della laurea poiché gli studenti, seguiti e guidati da docenti professionisti di alta qualificazione, si formano operando direttamente sui beni culturali della collettività”.

Lanfranco Gualtieri, rallegrandosi con la studentessa neolaureata per il traguardo raggiunto, ha espresso soddisfazione per la presenza del corso di laurea nella sede universitaria ravennate: “Fondazione Flaminia è lieta di aver contribuito ad attivare questo percorso, che è un ulteriore esempio di didattica di qualità e di come l’università possa porsi in sinergia con le vocazioni della città: qui gli studenti si formano operando direttamente sui beni culturali della collettività”.

La neolaureata ha presentato il suo lavoro, al termine della parte istituzionale di discussione, in un evento aperto alla cittadinanza, a cui hanno preso parte autorità ed esponenti di istituzioni che a vario titolo collaborano con il corso di studio fra cui il delegato per i Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Ravenna-Cervia don Lorenzo Rossini, il direttore del Dipartimento di Beni Culturali Luigi Canetti, la direttrice del museo Nazionale di Ravenna Polo Museale dell’Emilia–Romagna Emanuela Fiori, la coordinatrice della laurea magistrale in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali Mariangela Vandini, i funzionari dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Ravenna Elena Cristoferi, Emilio Agostinelli e Luisa Tori e il presidente di Fondazione Flaminia Lanfranco Gualtieri.

L’appuntamento si è concluso con una conferenza dal titolo Grandi decoratori e grandi personaggi: la pittura murale simbolo di memoria e paradigma di restauro durante il quale, accanto alla presentazione di Valeria Chioma, sono intervenuti Barbara Ghelfi e Fabio Bevilacqua, docenti del corso di laurea.