Una nuova strumentazione, è stata donata dal Rotary Club di Faenza alla UO Oculistica, dell’Ospedale faentino.   Si tratta di un  autorefrattometro portatile, uno strumento che  permette di identificare i difetti di refrazione in modo oggettivo e di ridurre al minimo la collaborazione richiesta, velocizzando i tempi di esecuzione della visita per lo screening della vista nei bambini.

 L’individuazione precoce dei difetti visivi è fondamentale per contrastare l’ambliopia, il deficit visivo neurosensoriale, più comunemente conosciuto come “occhio pigro”, che si sviluppa prima dei sei anni di vita a causa del “non uso” inconsapevole  di uno dei due occhi.

“Il trattamento dell’ambliopia – spiega il dottor Giacomo Costa direttore dell’unità Operativa di oculistica degli Ospedali di Forlì e Faenza, – è possibile solo nei primi anni di vita, fin verso i 6-7 anni. Dopo tale età i risultati del trattamento sono scarsi o nulli e per tutta la vita sarà assente la visione binoculare. Individuando precocemente l’ambliopia, e riuscendo a trattarla in maniera efficace, si riduce pertanto il rischio di grave ipovisione. Un’ampia letteratura ha dimostrato l’efficacia dello screening visivo in età pediatrica: viene effettuato alla nascita (Pediatra, Oculista) per riconoscere patologie congenite e a 3 anni (pediatra, oculista, ortottista) per l’ambliopia

L’autorefrattometro portatile donato, è quindi uno strumento fondamentale per lo screening dei difetti di vista nei bambini più piccoli, anche perché consente  di affrontare  la visita ortottica come un gioco, in modo non invasivo, favorendo la collaborazione del bambino e al contempo consentendo di fare diagnosi precoce introducendolo in un eventuale percorso di riabilitazione visiva. Questo strumento consente infatti una valutazione “a distanza” di eventuali difetti visivi da correggere, attirando l’attenzione del piccolo paziente con suoni e giochi luminosi.

L’AUSL della Romagna è molto sensibile al problema ambliopia ed ha istituzionalizzato lo screening in tutti i bambini a partire dai 3 anni di età da diversi anni a questa parte.

“Qualsiasi patologia oculare  – aggiunge il Dott. Gaiba, già direttore dell’Oculistica di Faenza, che oggi in veste di socio Rotary  si è fatto promotore del service –  presente alla nascita e che compare nei primi mesi di vita può compromettere lo sviluppo visivo e condizionare l’apprendimento e lo sviluppo neuro-psicomotorio nell’età evolutiva, incidendo anche sulla qualità della vita, l’indipendenza, l’autostima e l’autonomia dell’adulto”.

La consegna è avvenuta presso la UO Oculistica del nosocomio faentino, presenti il direttore Dott. Giacomo Costa, Elena Branchini ortottista, Damiano Ragazzini coordinatore infermieristico, e per il Rotary Club  il Presidente Andrea Rava con il Past President Alessandro Cantagalli,  il prefetto Alessandra Bentini e il  segretario Giovanni Montevecchi, il consigliere Dott. Giuseppe Gaiba.

Infine era presente il Dott. Davide Tellarini direttore della direzione medica ospedaliera, che a nome dell’azienda della Romagna, ha espresso un ringraziamento sentito al Rotary Club di Faenza, da sempre attento sostenitore sensibile alle numerose necessità assistenziali, e alle campagne di sensibilizzazione e prevenzione inerenti anche i problemi legati alla vista.