Cgil, Cisl, Uil del territorio ravennate promuovono un presidio in piazza del Popolo a Ravenna il prossimo 28 febbraio alle 18. Il presidio è aperto a tutta la società civile, alle associazioni e partiti politici.

I sindacati ribadiscono l’appello per una de-escalation della crisi Russia/Ucraina e la necessità della costruzione di una soluzione politica e negoziata che porti alla pace e tolga dal campo ipotesi e futuri rischi di un intervento armato. È necessaria un’iniziativa di neutralità attiva da parte delle istituzioni dell’Ue e degli Stati membri per ridurre la tensione e promuovere un accordo politico tra tutte le parti di fronte alla crisi aperta in Ucraina.

Abbiamo assistito a una preoccupante escalation di tensione tra Russia e Ucraina, con gli Stati Uniti e la Nato coinvolti nel possibile conflitto. Il silenzio delle Nazioni Unite e l’incapacità oggi dell’Ue di svolgere il ruolo di mediatore affidabile e autorevole, trattandosi di una crisi alle porte dell’Europa, sono segnali altrettanto preoccupanti e inaccettabili.

Le conseguenze di un conflitto armato, che oggi nessun osservatore si sente di escludere, sarebbero gravissime per le popolazioni civili e per le possibili implicazioni che potrebbero coinvolgere l’intero continente europeo ed estendersi globalmente.

Confermando il diritto di ogni Paese al rispetto e all’inviolabilità delle sue frontiere, si ribadisce che il ricorso alla violenza ha storicamente sempre generato sofferenza e quindi nuove ragioni per altri conflitti. In questo clima di riarmo esasperato, i protagonisti sembrano voler affermare la propria supremazia piuttosto che ricercare un accordo strategico che garantisca la pace futura. Per evitare questo rischio, ogni Paese e ogni istituzione internazionale ha il dovere di agire.

Chiediamo a tutti gli stati membri dell’Ue, alle istituzioni europee, ai nostri vicini in Europa e alle altre parti interessate di prendere iniziative urgenti e significative, da una posizione di neutralità attiva, per ottenere un’immediata de-escalation della tensione e iniziare la ricerca di un accordo politico negoziato nel rispetto della sicurezza e dei diritti di tutte le popolazioni coinvolte, chiarendo la loro indisponibilità a sostenere interventi militari.

Chiediamo in particolare alle Nazioni Unite di svolgere il loro fondamentale ruolo di mediatore e di garante del diritto internazionale, riconducendo il confronto alla via politica e diplomatica, unica strada possibile.

Fino ad ora hanno aderito all’iniziativa: Anpi, Arci, Coordinamento per la Pace Bagnacavallo, Libera, Arcigay, Sunia, Federconsumatori, Movimento Consumatori Ravenna, Coordinamento per la Democrazia Costituzionale Provincia di Ravenna, PD Ravenna, Pri, Associazione Libere Donne, Casa delle Donne, Articolo Uno, Ravenna Coraggiosa, Acli Ravenna, Amnesty Ravenna, Gruppo Emergency di Ravenna, Associazione Nigeriana di Ravenna, Auser, Femminile Maschile Plurale, Comitato in Difesa Costituzione Bagnacavallo, Comitato in Difesa Costituzione Ravenna, Avvocati di Strada, Cooperativa Sociale Teranga, Associazione Life, Cooperativa Terra Mia, Romania Mare, Associazione Polonia, Ribellarti, Amici di Lourene, Associazione Cittadini del Pianeta, Jappo Associazione Donne Senegalesi, Amici di Rekko 7 Ravenna, Udi Ravenna, Linea Rosa, Rifondazione Comunista, Donne in Nero, Sinistra Italiana Ravenna, Overall, Terzo Mondo, Shahrazad.