Continuano a crescere le presenze turistiche nel territorio di Imola e Faenza. I dati ancora provvisori del primo semestre 2019, raccolti e pubblicati dalla Regione Emilia-Romagna, evidenziano un andamento delle presenze (vale a dire dei pernottamenti) piuttosto omogeneo: 156.197 e +4,3% le presenze rilevate nel circondario imolese, 119.214 e +4,33% quelle registrate nel territorio dell’Unione Romagna faentina. E in entrambi in casi il dato è superiore a quello provinciale, con l’area metropolitana di Bologna che si ferma a +2,1% (+3% per Bologna città) e la provincia di Ravenna che invece fa segnare un -0,6%.

Diverso è invece il caso degli arrivi, che sono quasi invariati nei dieci comuni imolesi rispetto allo stesso periodo del 2018 (76.663, +0,1%), mentre crescono del 6,04% nella parte faentina, dove il dato assoluto è stato di 45.769.

La grande crescita delle presene del triennio 2016-2018 e le ricadute economiche del turismo

Si tratta di dati oggettivamente positivi, soprattutto se si considera che il termine di confronto è lo stesso periodo del 2018, anno conclusivo di un triennio (2016-2018 appunto) nel quale si sono registrati forti incrementi tanto negli arrivi, con un +23,65%, quanto nelle presenze, che hanno fatto segnare un +21,1%. Percentuali molto superiori all’obiettivo della Regione di puntare su aumenti annui del 3%, che pongono ancora di più l’accento sul turismo come settore economico sul quale puntare con decisione anche per il futuro.

Dall’analisi delle ricadute economiche curata dalla società Jfc per If Imola Faenza risulta, infatti, che nel 2018 il turismo ha generato nell’intera area di competenza un fatturato di 52.226.138 euro, di cui oltre 29 milioni per la parte imolese e oltre 23 milioni per la parte faentina. Nella parte imolese (dove lo studio era già stato effettuato anche nel 2017), l’incremento del fatturato in un anno è stato del +5%.

L’andamento dei flussi nella parte imolese

Entrando nel dettaglio, a Imola il dato delle presenze è stabile, con una lieve crescita dello 0,4% (97.346 presenze nei primi sei mesi), mentre quello degli arrivi è in calo del 6,9%, dovuto soprattutto agli stranieri. Il dato del capoluogo è in gran parte riconducibile al sommerso. Un’indagine condotta da Federalberghi e presentata nel settembre 2018 da Confcommercio ha evidenziato, infatti, la presenza di oltre 71 strutture extra alberghiere che vendono camere tramite la piattaforma internet Air bnb, ma molte di esse non comunicano le presenze all’Istat.

Molto alto è l’incremento di presenze registrato a Castel San Pietro Terme, un 15% in più che può essere ricondotto anche al rilancio di una importante struttura ricettiva come l’Hotel delle Terme, di cui l’Anusca, proprietaria delle Terme castellane, ha assunto la gestione diretta.

Segnali positivi anche per Dozza, che dopo la chiusura dell’hotel Monte del Re rileva un rialzo delle presenze che è lieve sul semestre (+ 0,1 complessivo da inizio anno), ma diventa assai più evidente nel mese di giugno con un +28,5%.

L’andamento dei flussi nella parte faentina

A Faenza continua il trend positivo, con arrivi al +5,8% (30.623) e presenze al +3,3% (75.587), con un forte aumento (10,9%) delle presenze straniere, in attesa degli eventi importanti della seconda parte dell’anno, tra i quali si segnala la “Tenzone aurea”, la più importante manifestazione nazionale rivolta a sbandieratori e musici, in programma a Faenza dal 13 al 15 settembre con la partecipazione di oltre 3.000 atleti.

Molto bene anche le performance di Riolo Terme (arrivi +11,8%, presenze +1,7%, con un ottimo avvio della stagione termale (+6,9% le presenze del mese di giugno) e di Brisighella (+15,4% di presenze e addirittura +31,1,% di presenze straniere).

Il commento del direttore di If Imola Faenza Erik Lanzoni

«I dati, pur ancora provvisori, ci confermano nella strada che stiamo percorrendo per valorizzare e promuovere un’offerta turistica ricca e completa. Ci attendiamo molto anche da una bella seconda parte dell’anno, caratterizzata da un calendario in grado di intercettare tante tipologie di visitatori. Penso al calendario dell’autodromo Enzo e Dino Ferrari con il mondiale motocross, la mostra scambio del Crame e la tappa del Ferrari Challenge, alle proposte dell’entroterra legate al leisure, all’enogastronomia con il Baccanale a Imola e il Settembre castellano, le proposte artistiche e culturali del Museo internazionale delle Ceramiche di Faenza, con l’attesissima mostra di Picasso.  Il trend positivo è evidente, mentre altre zone della regione, ad esempio la costa adriatica, sono in calo. Per quanto riguarda il fenomeno del sommerso, penso ci si debba muovere per contrastarlo per diverse ragioni. Conoscere il dato reale delle presenze nel nostro territorio ci aiuterebbe a rendere sempre più mirate ed efficaci le nostre strategie di promo-commercializzazione, ma è importante anche per evitare fenomeni di concorrenza sleale e per motivi di sicurezza».