18/04/2018 – “Ti taglio la gola, ti uccido!” è questa la frase pronunciata in presenza dei carabinieri da un 28enne del Camerun che lunedì mattina, presso uno dei centri d’accoglienza dell’Asp, a Faenza, ha ingaggiato un violento litigio con un 32enne senegalese, mediatore culturale della struttura. Alla fine il camerunense ha collezionato una sfilza di reati ed è stato arrestato. L’uomo, di buon mattino, si è presentato presso la struttura di accoglienza animato da cattive intenzioni perché voleva “vendicarsi” di alcuni torti risalenti al periodo in cui era stato ospite del centro, fra cui il presunto furto di un orologio. Appena è arrivato sul posto, con un coltello ha forato alcune biciclette in uso ai profughi accolti nella struttura; questi ultimi, nel tentativo di fermarlo, sono stati bersagliati dalle pietre che il 28enne ha cominciato a lanciare con una rabbia incontenibile. Ad avere la peggio è stato proprio uno dei mediatori culturali, il quale è stato prima colpito con un pugno al volto e poi ferito ad un braccio con una pietra. A quel punto gli operatori hanno telefonato al 112 e sul posto sono giunte due pattuglie, una della stazione di Faenza del Borgo e l’altra del nucleo operativo e radiomobile. Non è stato facile per i militari dell’Arma gestire la situazione, però alla fine il 28enne è stato portato alla calma ed accompagnato in caserma, dove è stato identificato. Poi, perquisito, gli sono stati trovati in tasca 7 grammi di marijuana. I carabinieri hanno verbalizzato la versione dei fatti di tutte le persone coinvolte nella vicenda ed hanno appurato che lo straniero, già nei mesi in cui aveva alloggiato in quel centro di accoglienza, si era dimostrato particolarmente “difficile” da gestire per le sue intemperanze. Infatti più volte si era reso protagonista, in negativo, di vicende spiacevoli dovute ai suoi comportamenti fuori dalle regole: ad esempio si era rifiutato di aderire alle iniziative per l’integrazione di pubblica utilità coordinate dall’Asp e aveva minacciato più volte gli operatori. Visto il suo atteggiamento, il 28enne, che nel frattempo aveva ottenuto il permesso di soggiorno, era stato allontanato dal centro e quindi si era trasferito fuori città, però, secondo le testimonianze raccolte dai carabinieri, ogni tanto ritornava a “farsi vedere” a Faenza. Ultimamente aveva persino consegnato di nascosto una dose di droga ad uno dei profughi ospiti della struttura, che poi era stato colto da malore e ricoverato in ospedale. Dopo aver fatto la conta dei feriti e dei danni alle biciclette, i carabinieri lo hanno dichiarato in arresto per lesioni personali aggravate e detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio, inoltre lo hanno denunciato per minacce, danneggiamento aggravato e porto illegale di coltello. Su disposizione del pm di turno, Marilù Gattelli, il 28enne ha trascorso la notte in camera di sicurezza e ieri mattina è stato portato in tribunale a Ravenna per il giudizio di “direttissima”. Il giudice, nel provvedimento di convalida dell’arresto, ha sottolineato l’indole particolarmente violenta dell’uomo e per questo ha disposto la misura cautelare del divieto di ritorno nella provincia di Ravenna, dopodiché è stato rimesso in libertà.