In relazione al comunicato stampa emesso in data odierna dalla FILT-CGIL si precisa quanto segue.

A proposito dei corsi, SERS ha più volte chiarito che il contratto integrativo non prevede affatto che l’azienda li debba pagare (riportiamo l’articolo 33 del Contratto Integrativo: “la società organizzerà corsi di aggiornamento e qualificazione……. Essi verranno svolti a carico dell’azienda qualora istituiti e svolti all’interno di essa”).

Considerato che non si tratta di corsi che possono essere svolti all’interno dell’azienda, ma di corsi istituiti e svolti in centri di formazione autorizzati/accreditati dal MIT, sulla base del contratto integrativo, SERS non ha l’obbligo di pagarli.

Sull’organico aziendale, SERS evidenzia che il contratto integrativo prevede 49 persone, mentre l’attuale organico SERS è composto da 52 persone.

Infine, stupisce come FILT-CGIL lasci intendere che SERS sia stata condannata per tre volte per attività antisindacale nel merito di queste problematiche.

La situazione è ben diversa. Infatti, la sentenza non entra nel merito della vertenza tant’è che afferma “nella sostanza delle rivendicazioni, premesso che in questa sede non può farsi il processo al merito della vicenda… ”.
SERS è stata condannata per aver irrogato la sanzione disciplinare di un giorno di sospensione a un membro della RSU per una intervista da egli rilasciata. Il tribunale ha preso atto di una vertenza con ragioni datoriali e sindacali che si contrappongono e ha sentenziato che avere riportato le ragioni sindacali di una vertenza dei marittimi rappresenta una delle forme di concretizzazione dell’attività sindacale.

A parere di SERS, le normali relazioni sindacali sono state interrotte dal sindacato FILT-CGIL. Tra l’altro, la vertenza non vede l’adesione delle sigle sindacali UIL e CISL.

Una linea di azione confusa quella della FILT-CGIL: di fatto, il primo stato di agitazione proclamato per l’annosa questione dell’orario di lavoro non è mai stato chiuso e questo secondo stato di agitazione (per corsi e organico) non si capisce se si aggiunge al primo o se ne rappresenta una sorta di evoluzione.

Esiste una precisa volontà della FILT-CGIL di attaccare SERS in modo pregiudiziale mettendo in difficoltà l’attività di tutto il porto in un periodo che sicura- mente richiederebbe ben diversi atteggiamenti di responsabilità.

Una linea, quella della FILT-CGIL, ancora più ingiustificata nei confronti di un’azienda come SERS che da sempre ha operato e opera nel rispetto della legalità e della sicurezza nel porto di Ravenna.

Viene spontaneo pensare che FILT-CGIL sia alla ricerca di un argomento da portare alla propria prossima assemblea congressuale del 5 ottobre. Ci auguriamo per il bene del porto che non sia così.