Improvvisamente in Italia ci siamo svegliati accorgendoci che, negli ultimi anni, chi ci ha governato, non si è preoccupato di predisporre un minimo piano energetico.

Erano tutti, e ribadiamo tutti (centrodestra, centrosinistra e M5S), in sudditanza al libero mercato, troppo presi a far proliferare a dismisura i profitti delle multinazionali del settore energetico e a fare pagare il conto a noi.

Solo Eni, solo per rimanere nei nostri confini, nel 2021 ha avuto un utile netto di 4,74 miliardi, il più alto dal 2012.

Se mettiamo insieme le aziende elettriche controllate dallo Stato (Terna, Snam, ENI, ENEL) e dagli enti locali (come A2A, Hera, Iren, Acea) gli extra-profitti delle società dell’energia valgono in totale 27,9 miliardi di euro.

Nessuno parla di questo, di come bisognerebbe intervenire tassando questi extra- profitti per ridurre le bollette spropositate fatte pagare a famiglie e aziende.

Certo è più facile fare una massiccia  campagna mediatica in nome del realismo della “grave situazione attuale” e chiaramente contro le “pretese ecologiste” di una transizione ecologica immediata.

Tutti in coro, dal governo con Cingolani in testa al Salvini nuclearista, ci dicono:

rinviamo tutto a tempi migliori e intanto estraiamo gas a tutto spiano, riapriamo le 7 centrali elettriche a carbone e torniamo al nucleare sicuro (vedi Chernobyl e Fukushima).

E’ questa la soluzione al problema energetico?

Come al solito solo fumo negli occhi a uso e consumo di chi vuole crederci.

Noi non siamo mai stati tra questi.

Denunciamo la sottovalutazione che fanno della devastazione ad ambiente e territorio (che a Ravenna conosciamo da sempre), che non ci sia nessuna prospettiva di un futuro governato ma solo improvvisazione del momento e che si operi solo per il profitto del mercato.

40 anni fa il gas ha rappresentato a Ravenna l’inizio di un percorso di transizione ecologica con la Centrale elettrica e l’utilizzo come combustibile per i mezzi di trasporto.

Cosa si è fatto in questi 40 anni per proseguire? Poco o nulla.

Come pensiamo di renderci non più dipendenti dal mercato delle risorse energetiche? Come pensiamo di salvaguardare realmente ambiente e territorio?

Esiste solo una strada da percorrere, altro che dare ancora finanziamenti (il PNRR fa gola a molti) a Oil&Gas o al nucleare, occorre fare investimenti solo e unicamente nelle energie alternative fuori dal consumo del fossile.

Solo così potremo scrivere un vero futuro sostenibile per l’ambiente, il lavoro e l’indipendenza energetica dell’Italia.

Su questo lottiamo perché non siamo le “anime belle ambientaliste”come amano definirci per svilirci, siamo più realisti e propositivi di chi ci governa.

Come Potere al Popolo Ravenna aderiamo e saremo presenti, come abbiamo sempre fatto con convinzione, sabato 12 marzo alle ore 11 in Piazza del Popolo a Ravenna, alla manifestazione-presidio  convocata dalla Campagna “Per il Clima – Fuori dal Fossile” .