“Se taglia il traguardo, mandi una foto, perché non credo riuscirà a farcela”. Non c’era disfattismo, ma realismo nelle parole del personale sanitario dell’ospedale di Ancona rivolte a Sandro Rontini, 55 anni, di Castel Bolognese, nel novembre 2020 trapiantato di cellule staminali per combattere una gravissima forma di leucemia mieloide acuta. Ai medici Rontini aveva appena espresso la volontà di partecipare alla mezza maratona in programma domenica scorsa alla Maratona Città d’Arte di Ravenna. Ora invece la foto è pronta per essere mandata: “Mi hanno detto che la forza di volontà in questi percorsi di cura è fondamentale. La stessa volontà l’ho utilizzata per affrontare la maratona”. 

Sandro Rontini infatti si è presentato alla partenza della mezza maratona in compagnia dell’amico Marco Landi e insieme i due corridori hanno portato a termine i 21 km di gara. Un’impresa, considerando anche che Rontini, prima di ammalarsi, non era mai stato uno sportivo. 

Rontini, artigiano molto conosciuto a Castel Bolognese, ha scoperto la malattia nel 2020. “In pochi giorni persi otto chili, stavo sempre male e mi sentivo debole”. Gli esami del sangue restituirono valori completamente sballati, tant’è che neanche 24 ore dopo averli effettuati, ricevette la chiamata del laboratorio che consigliava vivamente di recarsi seduta stante in ospedale. A Faenza la diagnosi, leucemia mieloide acuta, poi il trasferimento in Ematologia a Ravenna. Lunghi cicli di chemioterapia che purtroppo a volte non si concludono positivamente. La cura più efficace in questi casi è il trapianto, ma non sempre è facile trovare un donatore compatibile. Fortunatamente Rontini viene da una famiglia numerosa, cinque fratelli, e con una sorella venne riscontrata il 100% di compatibilità. Così a novembre del 2020 si sottopose al trapianto, eseguito da un’equipe specializzata dell’ospedale di Ancona. 

Dopo interventi di questo tipo, la vita dei pazienti ricomincia da capo. In tutti i sensi. Da una parte la speranza diventa sempre più concreta, dall’altra si ha di fatto un sistema immunitario di un neonato e le terapie sono costanti. Lentamente Rontini torna alla sua vita quotidiana. Dopo quasi un anno riapre la propria attività e riprende a lavorare. Nella primavera di quest’anno, a maggio, inizia a correre, sollecitato da un amico, Marco Landi, iscritto a LifeRunner, società sportiva della Bassa Romagna. L’idea è di quelle un po’ folli: partecipare alla mezza maratona di Ravenna. 

“La decisione di partecipare alla mezza maratona in realtà è nata dopo l’incontro con l’AIL in ospedale a Ravenna, l’Associazione Italiana contro Leucemie, Linfomi e Mielomi. Fra Ail e Maratona Città d’Arte di Ravenna da anni si è instaurato un rapporto di collaborazione”. Ogni anno l’Ail partecipa ad uno dei tanti eventi della maratona, solitamente le gare con distanze corte, e la maratona devolve una parte delle quote di iscrizione all’associazione. “Così ho scelto anch’io di partecipare per contribuire alla raccolta fondi”.

La preparazione alla gara però non è altrettanto semplice: i controlli periodici ad Ancona e a Ravenna non permettono un allenamento costante. Le terapie sono pesanti e spesso possono indebolire cuore e polmoni. Inoltre, dopo il trapianto, Rontini ha dovuto rifare tutte le vaccinazioni che ogni comune persona affronta da bambino, e in certi casi è stato necessario fermare gli allenamenti per diversi giorni. 

Nonostante gli intoppi nella preparazione, però, il giorno della gara tutto procede tranquillamente e il traguardo viene tagliato davanti anche diversi altri runner. “Ai medici di Ancona ho già mandato la foto. Adesso stavo pensando di fare una sorpresa ai medici di Ravenna, quando li andrò a trovare”. 

 

Ora anche il nome di Sandro Rontini risulta iscritto a LifeRunner e alla mezza maratona di Ravenna ne seguiranno altre.