“Sono passati 5 anni da quando sarebbero dovuti cominciare i lavori sul ponte della sp253 tra Lugo e Bagnacavallo (c.d. “della Chiusa” ndr), l’unica azione della provincia è stata apporre dei divieti ai mezzi pesanti. Intanto però il ponte cade a pezzi.” commenta così la situazione Zini Enrico, consigliere di gruppo misto a Bagnacavallo ed in Unione.

 La necessità di lavori di risanamento del tratto Lugo-Russi della sp253 (ex statale S.Vitale) infatti risale al 2009, quando la provincia deliberava l’appalto che ha preso corpo solo nel 2016 quando sono cominciati i lavori sul ponte dell’Albergone.

Sia la delibera, sia gli amministratori locali dei Comuni coinvolti e pure i giornali unanimemente riferivano, all’epoca, come i lavori e gli interventi sul ponte della Chiusa sarebbero dovuti cominciare subito dopo quelli sul Lamone perché appartenenti ad un unico lotto di lavorazione.

“Purtroppo la ditta prima affidataria è fallita a lavori in corso e si è dovuti correre ai ripari ed anche in quella sede la Provincia stessa, tramite l’ufficio viabilità, ha ribadito l’urgenza dei lavori di ripristino di entrambi i ponti ma, come purtroppo spesso accade, si è risolta l’emergenza ma non il problema; si è corso a terminare i lavori sul Lamone, tanti sorrisi e applausi all’inaugurazione e del ponte sul Senio si è persa memoria.

Dopo 5 anni di silenzio, la Provincia sembra svegliarsi mandando i tecnici a fare un sopralluogo il cui risultato è stato il divieto di transito di mezzi pesanti oltre 44t; questa pare una misura meno che palliativa: non serve un ingegnere edile per notare i ferri di armatura esposti e arrugginiti sia sui pilastri di sostegno che sulle arcate e, in realtà, il sopralluogo non sarebbe comunque dovuto servire perché già nel 2009 e di nuovo 2017 la Provincia conosceva lo stato di cricità del ponte e lo ha posto nero su bianco.” Da qui l’interrogazione: “Ho deciso quindi di porre alcuni quesiti all’amministrazione locale, in primo luogo al Sindaco di Bagnacavallo e presidente dell’Unione Proni, in quanto non è possibile che per 5 anni ci si sia dimenticati di un intervento di messa in sicurezza che la Provincia stessa nel 2017 dichiarava di “estrema urgenza” e per il quale anche nel 2019 sono stati stanziati ulteriori denari.” Zini conclude “Il fatto che proprio nel tratto di strada prospiciente il ponte in questione siano stati installati 2 autovelox “per aumentare la sicurezza stradale” è un chiaro esempio di come per le amministrazioni locali la sicurezza stradale entri in ballo solo nella necessità di riempire le casse ormai vuote e non nella manutenzione delle sedi stradali.”