“Non potevamo esimerci nell’unirci al sindaco di Ravenna al doveroso saluto dell’uscente presidente esecutivo del gruppo Hera, Tomaso Tommasi di Vignano.

Come non condividere la scelta di consegnare la medaglia della Città di Ravenna a colui che da ben 20 anni ha guidato la multiutility in un percorso di crescita; dal 2002 ad oggi i lavoratori sono più che raddoppiati (da 4200 a oltre 9300 dipendenti), così come i cittadini serviti (da 2 milioni a più di 4,2 milioni), mentre il margine operativo lordo è sestuplicato, passando da 192 milioni di euro a quasi 1,3 miliardi di euro.

Obiettivo più che raggiunto nonostante una crisi economica senza precedenti che ha visto un inverno passato con migliaia di persone faticare nel coprire i costi delle utenze ed altrettante che hanno dovuto limitare l’utilizzo del riscaldamento per non parlare delle piccole e grandi aziende ormai stremate!

Ma allora perché i Comuni, soci di maggioranza e con la possibilità di nominare componenti nel Cda, non indirizzano le “loro” aziende, che in questo momento stanno macinando profitti a dir poco record, ad intervenire in modo concreto per abbattere il costo delle bollette? Perché i compensi della governance di Hera, nonostante la grossa crisi e l’inflazione alle stelle, comportano importi rilevanti per molti dirigenti?

Nel 2014 erano già iniziate polemiche tra l’allora presidente del Consiglio Matteo Renzi ed il presidente Tommasi di Vignano che asseriva di “non sentire il bisogno di abbassarsi lo stipendio” che in quella occasione era di 457mila euro annui.

Nel 2020 il compenso del presidente esecutivo fu di 705.690 di cui 152mila riferiti a obiettivi fine triennio 2022 (nel 2019 furono 562.448 euro!).

Un incremento di compensi anche per l’amministratore delegato Hera Stefano Venier che era passato nel 2020 a un compenso pari a 1 milione 330mila euro (1.330.590 per l’esattezza di cui 152mila riferito a obiettivi fine triennio 2022), nel 2019 aveva percepito un compenso pari a 952.353 euro!

Proprio per questo vogliamo che la vicinanza del nostro Comune e questa medaglia non sia solo un gesto di riconoscenza per la crescita della multiutility e del perseguimento al massimo profitto ma pretendiamo un segnale politico che porti un atto concreto di equilibrio tra etica e profitto attuando ogni tipo di soluzione per salvaguardare i cittadini in difficoltà! Con la situazione del mondo del lavoro attuale sarebbe doveroso attivarsi, nelle sedi competenti, ad imporre una riduzione del numero e delle retribuzioni dei dirigenti di Hera e di tutte le società partecipate e a favore di un ridimensionamento degli stipendi massimi dei vertici aziendali chiedendo un riutilizzo dei profitti della stessa multiutility proprio per aiutare famiglie, cittadini ed attività in difficoltà!”