La giunta ha approvato nei giorni scorsi il programma attuativo 2020 del “Piano di zona triennale per la salute e il benessere sociale del triennio 2018-2020”. Una sorta di piano regolatore generale riguardante l’ambito sociale. Il piano prevede una serie di obiettivi strategici e trasversali per favorire una forte integrazione fra i diversi ambiti di intervento (sociale, educativo, sanitario) e dialogare in modo efficace con il mondo dell’associazionismo e del volontariato per la realizzazione di progetti a supporto delle diverse fragilità. E proprio i progetti sono stati approvati dalla giunta, in continuità con quelli realizzati negli anni scorsi.

“Grazie alla Regione Emilia-Romagna – spiega l’assessora ai Servizi sociali, Valentina Morigi –, investiamo quasi 1 milione e 800mila euro destinati a molteplici servizi come attività abilitanti, sportive e ricreative per persone disabili e non autosufficienti, attività di inclusione sociale, di sostegno alle varie forme di povertà e di supporto ai care giver, grazie al grande coinvolgimento del terzo settore, dell’Azienda sanitaria, dei servizi del nostro Comune. Ciò dimostra la ricchezza e la qualità progettuale del nostro territorio”.

Diversi gli ambiti di intervento dei progetti: pari opportunità, istruzione, politiche giovanili, mobilità sociale, sostegno delle responsabilità genitoriali, attività sportive e di socializzazione per ragazzi disabili, sostegno alla non autosufficienza, sostegno alle nuove povertà, attività per i detenuti, immigrazione e inclusione, disagio adolescenziale.

Le numerose associazioni e gli enti del terzo settore, che hanno presentato le proprie progettualità, hanno formulato le loro proposte di intervento in una logica di rete tra loro anche in continuità con quelle delle annualità 2018 e 2019, per proseguire nell’offrire servizi, ormai diventati indispensabili, per le persone a cui sono rivolti. I progetti devono, comunque, essere aderenti alle politiche regionali che sintetizzano gli obiettivi da raggiungere in funzione di cinque macro aree di attività: prossimità e domiciliarità; riduzione delle disuguaglianze e promozione della salute; autonomia delle persone; partecipazione e responsabilizzazione dei cittadini; qualificazione ed efficientamento dei servizi.