Su proposta dell’assessora ai Servizi sociali, Valentina Morigi, la giunta ha approvato nei giorni scorsi il programma attuativo 2018 del Piano di zona triennale per la salute e il benessere sociale. L’importante documento, che può essere definito come il “piano regolatore generale del sociale”, si articola in schede di intervento secondo le linee guida stabilite dalla Regione Emilia Romagna ed individua una sezione speciale denominata “Lotta alla povertà” che si prefigge quindi il contrasto dell’esclusione sociale, ma investe tutti i settori del sociale e della salute.

Le risorse finanziarie investite ammontano complessivamente a 33 milioni di euro; tali risorse saranno utilizzate per realizzare progetti ed interventi nei territori di Ravenna, Cervia e Russi, che compongono il Distretto socio sanitario di Ravenna.

Il Piano prevede una serie di obiettivi strategici avente carattere di forte trasversalità al fine di favorire una forte integrazione fra i diversi ambiti di intervento (sociale, educativo, sanitario), e dialogare in modo efficace con il mondo dell’associazionismo e del volontariato per la realizzazione di progetti a supporto delle diverse fragilità.

In tal senso, sulla base degli obiettivi individuati dalla Regione Emilia Romagna, i progetti finanziati fanno riferimento alle politiche per la prossimità e la domiciliarità, per la riduzione delle disuguaglianze e la promozione della salute, per promuovere l’autonomia delle persone e la responsabilizzazione dei cittadini.

Nel programma attuativo 2018 il “focus” è stato posto sul tema della disabilità, della non autosufficienza, con particolare riferimento al ruolo dei care giver familiari, del sostegno alle diverse forme di povertà ed inclusione sociale, della promozione dell’integrazione della popolazione straniera, delle pari opportunità, della valorizzazione delle esperienze delle giovani generazioni.

“La novità per l’annualità 2018” – dichiara l’Assessora Valentina Morigi – “è rappresentata dal fatto che per la prima volta e per alcuni ambiti di azione, le progettualità sono state raccolte attraverso un bando pubblico per il quale sono stati stanziati 200 mila euro. Sono pervenuti 20 progetti, presentati da diversi soggetti del Terzo Settore, per la realizzazione di attività abilitanti, sportive e ricreative per persone diversamente abili, attività di inclusione sociale e di sostegno alle diverse forme di povertà, di sostegno ai familiari delle persone disabili e/o non autosufficienti: una dimostrazione della ricchezza e della qualità progettuale del nostro territorio” .

I progetti sono stati valutati tenendo conto della loro capacità di far fronte ai bisogni del territorio, sulla capacità delle Associazioni di lavorare in una logica di rete fra loro e con gli Enti pubblici, sul numero di operatori/volontari coinvolti, nonché sul numero di famiglie/utenti raggiunti.

Tra le azioni previste, che puntano all’innovazione e ad interventi volti a favorire un maggior efficientamento dei servizi, compare anche il potenziamento della rete degli sportelli sociali presenti sul territorio distrettuale, al fine di rendere maggiormente appropriata la presa in carico delle diverse situazioni, e della rete delle case della salute sul territorio distrettuale, vero e proprio punto di incontro dei professionisti di ambito sociale e di ambito sanitario.

All’interno del programma è inserito anche il progetto per il potenziamento dei primi 1000 giorni di vita, volto a supportare le famiglie nel percorso di crescita dei propri figli nella fascia 0-3 anni, che contempla la promozione di un “pacchetto” di misure strutturate e continuative che prevede, ad esempio, anche la riduzione delle rette di frequenza dei servizi educativi, facilitazioni per le famiglie numerose e progetti culturali di aiuto e sostegno per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.