“Occorre che il Ministero dell’Agricoltura, assieme a quello dell’economia, inte”Il governo integrino al più presto i fondi a disposizione della struttura commissariale per la prevenzione della diffusione della peste suina africana: già ora, infatti, il nostro comparto suinicolo sta subendo danni ingenti che rischiano per presto di diventare irreversibili”. E’ l’allarme lanciato dal deputato romagnolo Marco Di Maio, che ha seguito nei giorni scorsi l’audizione del commissario straordinario per la Peste suina africana e che sta monitorando da vicino la situazione.

“Sarebbe un errore sottovalutare questo allarme anche in Romagna – afferma -, anche perchè già ora l’impatto di questo fenomeno si sta facendo sentire notevolmente sulle esportazioni del nostro made in Italy suinicolo. Si paga anche il conto di posizioni ideologiche e strumentali di questi anni: perchè l’altissima concentrazione dei cinghiali selvatici è una grave concausa della situazione in cui ci troviamo”.

A tal proposito il parlamentare romagnolo propone di “mettere in campo efficaci piani di abbattimento regionali che devono ridimensionare notevolmente la popolazione dei cinghiali, a detta di tutti gli esperti ormai in numero ben al di sopra dei limiti contenibili del Paese”.

“E se qualcuno avesse ancora dubbi sulla gravità del fenomeno – conclude Marco Di Maio – è sufficiente parlare con gli agricoltori e farsi raccontare a quanto ammontano i danni derivanti da fauna selvatica che devono essere coperti da Stato e Regioni, che peraltro non sempre raggiungono il totale dell’ammanco causato. A ciò vanno poi aggiunti i rischi legati alla sicurezza stradale e i problemi di sanità pubblica”.

“E’ il momento di superare le ideologie e gli strumentalizzazioni del passato: servono azioni concrete che dai ministeri competenti, Agricoltura e Sanità, devono arrivare sui territori, con il necessario e fattivo coinvolgimento delle Regioni”, conclude Marco Di Maio.

“Occorre che il Ministero dell’Agricoltura, assieme a quello dell’economia, inte”Il governo integrino al più presto i fondi a disposizione della struttura commissariale per la prevenzione della diffusione della peste suina africana: già ora, infatti, il nostro comparto suinicolo sta subendo danni ingenti che rischiano per presto di diventare irreversibili”. E’ l’allarme lanciato dal deputato romagnolo Marco Di Maio, che ha seguito nei giorni scorsi l’audizione del commissario straordinario per la Peste suina africana e che sta monitorando da vicino la situazione.
 
“Sarebbe un errore sottovalutare questo allarme anche in Romagna – afferma -, anche perchè già ora l’impatto di questo fenomeno si sta facendo sentire notevolmente sulle esportazioni del nostro made in Italy suinicolo. Si paga anche il conto di posizioni ideologiche e strumentali di questi anni: perchè l’altissima concentrazione dei cinghiali selvatici è una grave concausa della situazione in cui ci troviamo”.

A tal proposito il parlamentare romagnolo propone di “mettere in campo efficaci piani di abbattimento regionali che devono ridimensionare notevolmente la popolazione dei cinghiali, a detta di tutti gli esperti ormai in numero ben al di sopra dei limiti contenibili del Paese”.

“E se qualcuno avesse ancora dubbi sulla gravità del fenomeno – conclude Marco Di Maio – è sufficiente parlare con gli agricoltori e farsi raccontare a quanto ammontano i danni derivanti da fauna selvatica che devono essere coperti da Stato e Regioni, che peraltro non sempre raggiungono il totale dell’ammanco causato. A ciò vanno poi aggiunti i rischi legati alla sicurezza stradale e i problemi di sanità pubblica”.

“E’ il momento di superare le ideologie e gli strumentalizzazioni del passato: servono azioni concrete che dai ministeri competenti, Agricoltura e Sanità, devono arrivare sui territori, con il necessario e fattivo coinvolgimento delle Regioni”, conclude Marco Di Maio.