Continuano i controlli delle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Ravenna orientati a smascherare i “furbetti” che chiedono e ottengono illecitamente di poter beneficiare delle misure di sostegno alle famiglie in difficoltà introdotte dal Governo per fronteggiare l’emergenza sanitaria, economica e sociale in atto.

Questa volta sono stati i finanzieri della Tenenza di Lugo, che, nell’ambito delle ordinarie attività di contrasto alle indebite percezioni di erogazioni pubbliche, hanno avviato e concluso specifici controlli nei confronti dei beneficiari dei “buoni spesa” erogati dal Servizio Sociale dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna a favore delle persone e delle famiglie in condizioni di disagio economico e sociale causato dal Covid-19 e destinati all’acquisto di generi alimentari e di prima necessità. 

Gli approfondimenti svolti dalle fiamme gialle lughesi negli ultimi mesi hanno passato al setaccio più di 250 posizioni e hanno permesso di concentrare poi le attenzioni investigative su una platea di circa il 20% dei casi esaminati per i quali sono emersi, già da un primo sommario esame delle relative istruttorie, alcune anomalie rispetto a quanto dichiarato nelle istanze di sussidio. L’ulteriore scrematura effettuata grazie agli approfondimenti compiuti in collaborazione con i Comuni erogatori hanno permesso di individuare finora 16 nuclei familiari che hanno percepito illecitamente il beneficio, non sussistendone in realtà i presupposti.
In particolare è stato accertato che in alcuni casi i buoni spesa sono stati percepiti da persone che nel proprio nucleo familiare avevano componenti che, seppur dichiaratisi nulla facenti, in realtà hanno continuato a lavorare anche nel periodo emergenziale, percependo regolarmente lo stipendio nei mesi di marzo e aprile, oppure soggetti che già percepivano altre erogazioni pubbliche incompatibili con i “buoni spesa”, tra cui il reddito di cittadinanza, la pensione o l’indennità di disoccupazione.