Pur non avendo mai pensato di avere la vittoria in tasca alle primarie del Pd, “ero fiducioso di potercela fare.

Non sono però pentito di essermi candidato: i tantissimi iscritti ed elettori che mi hanno votato meritavano e meritano di essere rappresentati”.

Lo dice in un’intervista al Corriere della Sera il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini.

Negli ultimi tre mesi “ho detto cento volte che se avessi vinto avrei chiesto a lei, a Paola De Micheli e a Gianni Cuperlo di essere al mio fianco, e che se avessi perso mi sarei messo a disposizione della nuova leadership – spiega -. Quindi ribadisco la mia disponibilità a dare una mano. Non parliamo adesso di incarichi, perché il tema non è Stefano Bonaccini, ma unire e rafforzare il Pd. E credo spetti ad Elly indicare il modo in cui si possa darle una mano”. Bonaccini vuole aiutare “a tenere unito il partito, rilanciando la sua natura riformista e la sua vocazione di governo. Naturalmente la linea la deve e la può dare solo la segretaria, per il mandato che ha ricevuto dagli elettori. Ma è importante che tutta la comunità del Pd si senta pienamente coinvolta e impegnata: non possiamo più permetterci fratture, lotte intestine, mancanza di solidarietà”.

Le regole delle primarie “le abbiamo condivise a monte e sarebbe sbagliato contestarle o recriminare dopo il voto. Quindi la vittoria di Elly è chiara”. Rispetto alla posizione sulla guerra in Ucraina, “siamo, e sono convinto continueremo a essere, al fianco del popolo ucraino, che è stato aggredito da chi pensava di poter soggiogare impunemente un Paese straniero, in spregio al diritto internazionale. Non ci possono essere dubbi su questo. E chiedere una più forte iniziativa diplomatica da parte dell’Unione europea non mette minimamente in discussione il nostro sostegno all’Ucraina, al fianco dell’Europa e della Nato”. L’obiettivo del Pd “dovrà essere quello di diventare il primo partito alle Europee del 2024 – sottolinea -. E insieme ce la possiamo fare”. (ANSA)