“Il problema dell’edilizia popolare a Ravenna ed in Italia è sempre più drammatico. Tante promesse ma la realtà è che ormai anche gli interventi di straordinaria manutenzione vengono perennemente rimandati e, spesso, nemmeno più programmati.

A Ravenna è critica in particolar modo la situazione delle Case Popolari di Via Patuelli, Via Cicognani e Via Dorese.

Da anni sono necessari i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria per eliminare umidità e muffe, ripristinare grondaie e pluviali, tinteggiare e sistemare le facciate dei palazzi. E’ urgente intervenire sulla sicurezza delle strutture che spesso perdono i pezzi così come le cantine, di frequente allagate, hanno le pompe che non funzionano.

Una soluzione sembrava poter essere quella di utilizzare il superbonus del “110%” ed alcuni cantieri erano già stati allestiti proprio in virtù di questo. Purtroppo il governo Draghi, però, ha deciso di prorogare il superbonus 110 solo per le unità unifamiliari e le villette, lasciando che tutto tornasse come prima in un tragico Gioco dell’Oca.

Per chi può i soldi ci sono sempre, per chi invece non può, ci sono solo promesse ed elemosine, così vanno le cose in Italia.

I soldi per le Case Popolari non ci sono o non si vogliono trovare ma i soldi per le armi si trovano sempre. Aumento delle spese militari, tanti favori ai poteri forti della finanza e nessun intervento sulle case destinate al Popolo.

La responsabilità è politica e non può essere ascritta al solo governo centrale.

E’ il Comune di Ravenna ad aver appaltato, infatti, ad ACER la gestione delle Case Popolari, una decisione che lo rende responsabile delle manutenzioni ordinarie e straordinarie che non vengono fatte e dei pochi controlli che vengono eseguiti per accertare che i cittadini che abitano in queste strutture mantengano nel tempo il diritto di poterci abitare.

Sono circa 1200 le famiglie bisognose di un alloggio a Ravenna e l’edilizia popolare non può non essere considerata una priorità dalla giunta che governa la nostra Città.

Ormai, purtroppo, decide il mercato e non la politica, e, destra e sinistra, sono due facce della stessa medaglia.

“Vuolsi così colà dove si puote ciò che vuole e più non dimandare”

PC, Ravenna