“Guardiamo all’attività del Patto regionale per il lavoro e il clima con il massimo favore, nella convinzione che sia l’unico luogo possibile di sintesi fra i vari soggetti coinvolti per garantire una risposta sociale ai bisogni e gli scopi delle nostre comunità. Ne condividiamo  il metodo partecipativo, tanto più oggi necessario per trovare soluzioni alle emergenze in atto: come l’autonomia energetica e la tutela ambientale. Pensiamo al ‘Piano aria integrato regionale’ ed all’inquinamento delle nostre città. Dobbiamo tener conto delle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dobbiamo prepararci ai nuovi scenari nell’imminenza dei limiti previsti dalla nuova Direttiva europea sulla qualità dell’aria. Ad oggi non siamo ancora pronti”: è la premessa di Tullia Bevilacqua, segretario regionale Emilia-Romagna dell’Ugl, che ha partecipato all’ultima riunione del Patto.

“Come sindacato diamo il nostro contributo per confermare anche in questa sede il nostro ruolo di forza sociale. E attraverso le nostre idee, le nostre proposte, intendiamo agire da stimolo e da propulsore per chi amministra la società a tutela delle fasce più fragili della popolazione e delle categorie del lavoro più esposte alla contingenza dei mercati”: aggiunge Bevilacqua.

“Nell’ultima riunione del Patto s’è svolta una ricognizione sui risultati raggiunti in tema di servizi per l’infanzia, scuole e dispersione scolastica, tasso di  occupazione e brevetti per le imprese e distretti industriali. Complessivamente, i risultati sono buoni. Ma come Ugl riteniamo si debbano rafforzare gli investimenti per garantire e tutelare quei diritti individuali nei servizi primari come: la casa e la sanità. Si deve intervenire sulla leva dell’edilizia popolare e sull’ammodernamento ed il potenziamento delle strutture e dei servizi sanitari, dobbiamo garantire il personale socio-sanitario, aumentare i mezzi di soccorso e la strumentazione diagnostica e salva-vita. Ci sono problemi endemici che vanno risolti: liste d’attesa lunghe e i pronto soccorso affollati. La colpa di questi  disservizi non è del personale medico e paramedico (che svolge un lavoro encomiabile), ma di chi amministra l’offerta”: elenca il segretario dell’Ugl  Emilia-Romagna.

“E poi, per concludere, c’è la questione della lotta alla disoccupazione e del precariato. La prospettiva 2023 per il Pil dell’Emilia-Romagna è  positiva se rapportata alle percentuali nazionali, ma comunque in netto rallentamento. Frenano la crescita della nostra economia gli aumenti dei costi energetici e il costo delle materie prime. Ed anche l’export , pur in aumento, sarà limitato dalle dinamiche internazionali dei prezzi e dalle difficoltà di accesso ai mercati coinvolti nella guerra in Ucraina. Ma soprattutto  l’aumento delle forze  lavoro è previsto a rilento e non ancora sufficiente a compensare il calo registrato negli anni delle pandemia, dal 2020 ad oggi. Necessario programmare il nostro futuro a partire proprio dal lavoro e dalla tutela ambientale. Sapremmo resistere meglio alle traversie  internazionali che si profilano, oggi come ieri che economia e finanza sono preda delle speculazioni più feroci”: conclude il segretario regionale Emilia-Romagna dell’Ugl,  Tullia Bevilacqua.